Un indice di qualità e sostenibilità,
un progetto per un modello di dehors: sono le due vie che Roma
vuole seguire, sull'onda della ripresa del turismo, per i
ristoranti del centro storico. Dopo mesi di confronti e
progetti, a Terrazza Caffarelli le eccellenze del nostro Paese
hanno presentato "La Roma che vogliamo", progetto di
riqualificazione dedicato alla ristorazione, organizzato
dall'Arcs, associazione dei ristoratori del centro storico.
Ristoratori, politici e addetti ai lavori hanno parlato di
economia, sostenibilità energetica e ruolo internazionale della
Capitale, ma anche di turismo, dehors, indici di sostenibilità,
con un focus sulla nuova emergenza riguardante i rincari di luce
e gas. In particolare due i progetti chiave: l'Index di qualità,
messo a punto da NeXt Economia con la collaborazione delle
associazioni di consumatori, che assegna bollini di qualità ai
locali in base a sostenibilità economica, ma anche rapporto con
il quartiere, uso delle materie prime, filiere alimentari.
Tramite l'associazione nazionale presidi, le scuole di Roma e
del Lazio metteranno poi a punto un modello di dehors che possa
portare Roma al livello della capitale dei tavolini en plen air,
Parigi. "Roma deve dotarsi di spazio all'aperto degni del suo
nome", hanno sottolineato Angelo Giraldi e Enrico Pierri, dei
ristoranti Angelino ai Fori e Il Sanlorenzo. Roma, ha pero'
sottolineato Valeria Baglio, capogruppo Pd all'Assemblea
Capitolina, "non è un modello unico: bisogna presentare modelli
diversi per i vari quadranti della città. "Con Ars - ha invece
sottolineato Luca Raffaele , dg di NeXt Economia - abbiamo
lavorato per adattare l'index alla realtà dei piccoli
ristoratori". Infine, la crisi energetica. "L'efficientamento -
ha detto Raffaele Chiulli, presidente Safe - è un tema dal quale
non si può più prescindere. Con ARCS vogliamo vedere come si può
migliorare il lavoro e dipendere meno dal consumo di energia,
soprattutto in questo momento delicato"
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