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Verso l'abbattimento degli animali della Sfattoria dopo il Tar

Verso l'abbattimento degli animali della Sfattoria dopo il Tar

Commissario della peste suina, sono inadeguate le misure di biosicurezza

ROMA, 12 agosto 2022, 17:13

Francesco Carbone

ANSACheck

Saranno abbattuti con elettroshock animali Sfattoria - RIPRODUZIONE RISERVATA

Saranno abbattuti con elettroshock animali Sfattoria - RIPRODUZIONE RISERVATA
Saranno abbattuti con elettroshock animali Sfattoria - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono circa 140 tra maiali e cinghiali gli animali della Sfattoria a Roma che rischiano di essere abbattuti nonostante siano ''sani'', cioè non contagiati dalla peste suina. Si tratta di animali registrati al registro nazionali come Pet e microchippati che hanno però la sfortuna di trovarsi in zona rossa. Il commissario straordinario per la peste suina, Angelo Ferrari, non ha dubbi: "Non è accoglibile la richiesta di non procedere all'abbattimento dei suini, anche tenuto conto della carenza ed inadeguatezza delle misure di biosicurezza come comunicato dall'Asl Roma 1". Choccati dalla decisione i circa 200 volontari dell'associazione che però spiegano di aver avuto moltissime manifestazioni di solidarietà. E moltissimi sono i privati cittadini che si sono recati fisicamente in loco a ''protezione'' della zona. Inoltre - spiegano - la petizione lanciata on line ha visto crescere vertiginosamente le adesioni: nel primo pomeriggio era a quota 150mila firme candidandosi tra le 100 più votate nella storia di change.org.

Il tentativo è di fermare quella che definiscono ''un'inutile mattanza'' con un nuovo ricorso. Il ricorso straordinario presentato al Tar del Lazio contro l'ordinanza della Asl Roma 1 di procedere all'abbattimento è stato infatti rigettato. Si è quindi proceduto a presentare un ricorso ordinario preceduto da un ricorso ante-causam per richiedere nuovamente la sospensiva. Ma in questo caso si è avuto un rigetto. L'associazione va avanti quindi con il ricorso ordinario che però non sospende l'esecutività dell'ordinanza. Quindi in teoria gli animali potrebbero essere immediatamente abbattuti."I diritti degli animali -afferma una nota de La Sfattoria - sono tutelati dalla nostra Costituzione ma non dal giudice. Si tratta di un incredibile episodio di malagiustizia. Il Tar del Lazio (decreto numero 5347 del 12/08 2022 - pres. Arzillo) -sostengono- condanna infatti a morte, senza alcuna motivazione, circa 140 capi di suidi raccolti, accuditi e tenuti in custodia, nonché assolutamente sani ed inoffensivi, da un gruppo di 200 volontari presso una struttura regolarmente registrata nella Banca Dati Nazionale del Ministero della Salute. Paola Samaritani - che rappresenta la Sfattoria - si appella alle coscienze civili perché venga impedito un vero e proprio sterminio".

L'appello della Sfattoria viene raccolto dalle principali associazioni animaliste secondo le quali: " Il giudice monocratico non ha preso in esame le ragioni avanzate dai titolari e dalle associazioni animaliste intervenute ad adiuvandum (Enpa, Leal, Leidaa, Lndc e Oipa), ma ha respinto l'istanza non ravvisando, allo stato degli atti, un 'caso di eccezionale gravità e urgenza, tale da non consentire neppure la previa notificazione del ricorso e la domanda di misure cautelari provvisorie con decreto presidenziale'. Non ci sarebbero, insomma, i presupposti per l'urgenza". Viceversa, si afferma,: "L'urgenza c'è e ci sono le motivazioni per annullare il provvedimento che dispone gli abbattimenti. Solo che queste ragioni devono essere esaminate: è quanto chiederemo nel nuovo ricorso. Nel frattempo, cioè finché non si entrerà nel merito, diffidiamo l'Asl Roma 1 dal procedere agli abbattimenti". Raccoglie l'appello anche il Codacons che parla di "decisione abnorme". "Se davvero maiali e cinghiali ospitati presso la struttura sono controllati, registrati e perfettamente sani, vanno salvaguardati e non è possibile adottare i criteri della zona rossa. Invitiamo pertanto l'associazione a proseguire la sua battaglia dinanzi al Consiglio di Stato". 

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