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Eugenio Scalfari, quando festeggiò 90 anni

Eugenio Scalfari, quando festeggiò 90 anni

Scalfari, quegli auguri di Renzi, Napolitano, il Papa

14 luglio 2022, 14:22

di Elisabetta Stefanelli

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Roberto Benigni ed Eugenio Scalfari durante la manifestazione 'La Repubblica delle Idee ', 8 Giugno 2014 (foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberto Benigni ed Eugenio Scalfari durante la manifestazione  'La Repubblica delle Idee ', 8 Giugno 2014 (foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Roberto Benigni ed Eugenio Scalfari durante la manifestazione 'La Repubblica delle Idee ', 8 Giugno 2014 (foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La lettera e la telefonata di Giorgio Napolitano, le parole di Matteo Renzi che l'ha invitato ad un incontro, gli auguri di Papa Francesco che l'aveva chiamato anche in clinica quando era stato poco bene e i versi delle poesie a cui ora si dedica come un regalo a chi lo ascolta, ''perché quando siamo diventati una spoglia si libera un'energia, fino a quando un poeta la cattura''. Ma soprattutto la standing ovation degli amici, che l'hanno celebrato al Teatro Argentina, raccontando le parole della sua vita: Viaggio (Bruno Manfellotto); Conoscenza (Franco Marcoaldi); Passione (Simonetta Fiori), e Sfida (Ezio Mauro).

Con la fila fuori degli appassionati, che discutono per entrare e alla fine riempiono il teatro con un applauso commosso. Ѐ stato lui a raccontare, seduto sul palco, che ieri nel giorno del suo 90mo compleanno passato in famiglia, ha ricevuto, tra le moltissime, tre telefonate di cui ha voluto parlare. Alle 12 quella di Matteo Renzi ("nonostante su Repubblica anche ieri l'avessi bastonato") per dirgli che ''se io fossi l'alternativa a me stesso voterebbe per me?''. ''Il ragazzo e' sveglio'', commenta il ''fondatore'' di Repubblica, e accetta l'invito di Renzi ad incontrarsi presto: ''se mi chiama il presidente del Consiglio non posso dire di no''. Poi alle 8 di sera quella dell'amico Giorgio Napolitano "che mi ha detto cose che mi hanno fatto molto felice ma non raccontero'", e che gli ha dedicato una lettera che ha aperto la festa-presentazione dell'autobiografia. ''Napolitano stasera voleva venire, ma io non ho voluto: ''soffrirei a vederti stare due ore a sentire che parlano di me'', spiega di avergli detto. Infine alle 9 la telefonata di papa Francesco (''di cui oramai riconosco la voce''), perche' con lui dopo il primo incontro ''abbiamo avviato un dialogo del quale scrivo in privato, perche' lui non vuole ne scriva piu' altrimenti lo assediano dalle altre testate". E che, rivela Scalfari, l'ha chiamato anche in clinica quando aveva la polmonite per sentire come stava.

Con il papa racconta di aver discusso di teologia, di laicita' e dell'editto di Costantino. ''Gli ho detto: ''Santita' ma mi sono informato, l'editto e' del 313, vuole riportare la Chiesa a 1700 anni fa? E lui risponde...Vabbé se guardiamo alle date...''. Ѐ uno spumeggiante fiume di narrazione e lettura di versi quello dello stesso fondatore di Repubblica, in occasione della pubblicazione del suo Racconto autobiografico (Einaudi), al Teatro Argentina di Roma.

Morto Eugenio Scalfari, l'allegro omaggio di Benigni nel 2014

Sul palco e in sala gli amici, come i due premi Oscar Paolo Sorrentino e Roberto Benigni con Nicoletta Braschi (che si stringono la mano), politici come Walter Veltroni ed Enrico Letta, intellettuali, artisti, giornalisti, come Alberto Asor Rosa, Achille Bonito Oliva, Franco Rosi, Carla Fracci, Giovanni Floris, Lucia Annunziata, Bianca Berlinguer ma soprattutto il suo giornale, dal direttore Ezio Mauro all'editore Carlo De Benedetti. Un emozionato De Benedetti è stato tra i primi a salire sul palco della serata condotta da Antonio Gnoli e con le letture di Silvio Orlando, prima di tutto per ''dire grazie, di tutto quello che hai fatto e che fai'', per dirgli che ''sei uno dei piu' grandi giornalisti italiani'', ma anche ''inventore e innovatore, come nessun altro e' stato''. E ricordare quel giorno del 1975 in cui Scalfari e' entrato nella sua stanza per chiedere fondi ''e lanciare un giornale rivoluzionario''.

Un giornale che oggi è guidato da Ezio Mauro (''con cui ho un rapporto curioso, a volte e' mio figlio, a volte mio fratello, a volte mio padre'', dice Scalfari), che ha parlato delle Sfide, del mare e di quel mito di Ulisse che lo ha sempre guidato.

''I giornali sono queste sfide - ha detto Mauro - soprattutto per chi li ha fondati, piu' che per chi li fa''. Per lui Scalfari e' rimasto forse come lo vedeva da ragazzo ''quando ancora non pensavo che l'avrei conosciuto, e pensavo a lui come a Gulliver, in un'illustrazione che avevo in un libro''. Un giornalista che per Mauro, ''e' capace di mettere insieme l'algebra e il fuoco'', matematica e passione. Ma sempre sfidando le onde.

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