Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Caso riaperto 12 anni dopo incidente,forse gara auto clandestina

Caso riaperto 12 anni dopo incidente,forse gara auto clandestina

A processo amico della vittima,. Difesa, è estraneo

ANCONA, 07 luglio 2022, 19:07

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

A distanza di 12 anni è stato riaperto il caso della morte di Andrea Bolchi, deceduto il 30 gennaio 2010, dj, 28enne, residente a Senigallia, in un incidente stradale: la sua auto era finita contro un albero lungo la strada che da Serra De' Conti porta ad Arcevia. Ma per la Procura di Ancona la morte potrebbe essere avvenuta durante una corsa clandestina e un amico del giovane è a processo con l'accusa di omicidio stradale. A chiedere il giudizio immediato per Marco Pierantoni, 38 anni, commercialista di Macerata, è stato il pm Daniele Paci e oggi, al Tribunale di Ancona, si è tenuta la prima udienza davanti alla giudice Paola Moscaroli. A riportare il caso a galla sono state delle intercettazioni fatte dal Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Ancona nell'ambito di una indagine per spaccio di droga, che non riguardavano l'imputato ma un suo conoscente. Da quelle intercettazioni sarebbe emerso che quella notte Bolchi non finì fuori strada da solo, ma ci sarebbe stata in corso una corsa clandestina di auto a cui avrebbero partecipato la vittima, il 38enne e una terza vettura. Per l'accusa sarebbe stato Pierantoni a mandarlo fuori strada, durante una gara di accelerazione, non agevolando una manovra di sorpasso e limitandosi a rallentare solo pochi istanti prima dell'impatto fatale per Bolchi. I familiari del dj, il padre Gabriele D'Annunzio, che in passato è stato l'elicotterista di Berlusconi, e la madre Virginia Vassena, si sono costituiti parte civile con l'avvocato Corrado Canafoglia e chiedono un risarcimento danni pari ad un milione di euro complessivo. La famiglia è originaria del Cremonese e per un lungo periodo ha abitato a Senigallia. L'imputato, a cui vengono contestate anche due violazioni del codice della strada, velocità e sorpasso, è difeso dall'avvocato Pierfrancesco Tasso del foro di Macerata.
    La difesa sostiene che "non c'era una gara in atto, le due auto si erano solo accostate perché il mio assistito avvisava l'altro che sarebbe andato a fare benzina" e intende dimostrare l'estraneità del 38enne durante il processo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza