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Cardinale Zuppi: "Ricomporre lo Stivale intero"

Cardinale Zuppi: "Ricomporre lo Stivale intero"

Analisi della questione meridionale nella prefazione di un libro

ROMA, 24 maggio 2022, 18:38

Enzo Quaratino

ANSACheck

Card. Zuppi, la Chiesa parli a tutti e con tutti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Card. Zuppi, la Chiesa parli a tutti e con tutti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Card. Zuppi, la Chiesa parli a tutti e con tutti - RIPRODUZIONE RISERVATA

   A proposito della questione meridionale e del persistere del divario nord-sud del Paese, "non è venuta l'ora, in questa stagione in cui siamo aiutati a pensare un piano a lungo termine - con risorse che difficilmente si ripresenteranno a breve e che chiedono una capacità di progettazione e soprattutto di attuazione - di un impegno di tutti per mettere le basi per un sistema virtuoso efficace e duraturo? Non è il momento di una nuova organizzazione e di una creativa promozione della cultura di impresa e della cooperazione per un'ecologia integrale e per lo sviluppo comune?": sono le domande che pone il cardinale Matteo Maria Zuppi, neopresidente della Conferenza Episcopale Italiana, nella prefazione, recentissima, del libro "Lo Stivale Spezzato", di Mimmo Nunnari (edizioni San Paolo), in libreria dalla scorsa settimana.

    "Se lo stivale è spezzato, e soprattutto se è rimasto spezzato - dice il cardinale arcivescovo di Bologna - non è un caso, ma il frutto di scelte miopi, di interessi che hanno distorto i mezzi, di approssimazione, di velleitarismo. La riconciliazione è sempre possibile, ma solo partendo dalla consapevolezza di quello che non ha funzionato, senza nulla di catartico, così funzionale a che 'tutto cambi e niente cambi' ".
    Secondo il cardinale Zuppi, per superare il divario nord-sud del Paese "è necessario un deciso, consapevole, non opportunistico sforzo, capace di connettere le forze buone, le risorse, di creare alternative strutturali per sconfiggere quello che di fatto rappresenta un sistema e chi trae dall'arretratezza vari tipi convenienze. Non si può accettare "un'ingiustizia evidente - sottolinea il neopresidente della Cei - che arriva addirittura a una diversa speranza di vita tra Nord e Sud e che causa ancora l'abbandono dei giovani della loro terra d'origine".

    Nell'invitare a non accettare "lo scetticismo o la rassegnazione per cui non si pone nemmeno nell'agenda il problema della frattura Nord Sud e di come riconciliare i due pezzi", il neopresidente della Cei dice che "il problema della riconciliazione è una sfida per tutti e in ogni situazione, perché il male divide e crea delle contrapposizioni, e la riconciliazione, anche dal punto di vista sociale e politico, è fondamentale, tanto più nel momento storico che stiamo vivendo.

    Abbiamo veramente bisogno di questa riconciliazione - aggiunge - che comincia laddove si diventa consapevoli che le difficoltà vanno affrontate assieme e che non esiste soluzione ai vari problemi che si possa trovare da soli".

    Soltanto grazie a "una vera riconciliazione" si possono affrontare "le grandi sfide che ci attendono", aggiunge Zuppi. Il quale sottolinea come su questo tema le parole del cardinale Martini, a dieci anni dalla morte, "mantengono tutta la loro freschezza e attualità, soprattutto nella sua visione del prendere sul serio 'la mentalità e gli atteggiamenti etici per i quali sono evidenti e decisivi gli influssi del cristianesimo' perché 'occorre fare vedere come essi hanno creato unità tra correnti culturali diverse' ".

    "È certamente l'auspicio e l'impegno di noi tutti", conclude il cardinale Zuppi, "è la speranza e il desiderio dei giovani, è il testamento affidatoci da tanti che si sono spesi per questo, è il compito di chi ama lo stivale intero e le due singole parti perché siano una cosa sola per davvero".    

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