Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mafia: un letto e angolo cucina, ecco la cella di Buscetta

Mafia: un letto e angolo cucina, ecco la cella di Buscetta

Mostrata a margine Conferenza pg Consiglio Europa

PALERMO, 06 maggio 2022, 09:42

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

A margine della conferenza dei procuratori generali del Consiglio d'Europa, organizzata dalla Procura Generale della Cassazione e dai Ministeri degli Esteri e della Giustizia, è stata mostrata la cella in cui venne trasferito il pentito Tommaso Buscetta durante tutta la sua partecipazione, come teste, al maxiprocesso alla mafia istruito dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
    La cella si trova nell'area riservata dell'aula bunker del carcere Ucciardone che venne costruita appositamente per la celebrazione del processo che vide imputati insieme, per la prima volta, i vertici, i "colonnelli" e gli uomini d'onore palermitani.
    La permanenza di Buscetta nell'area riservata, gestita dall'ex capo della polizia Antonio Manganelli, venne tenuta riservata per motivi di sicurezza.
    Nella stessa ala pernottavano gli agenti della Polizia che dovevano vigilare sulla sicurezza di Buscetta, il collaboratore di giustizia che con le sue dichiarazioni fu il teste principale dell'accusa e permise a Falcone di ricostruire gli organigrammi di Cosa nostra e far luce su decine di omicidi e traffici illeciti.
    Nella stanza Buscetta aveva un letto singolo, un angolo cucina, un bagno con vaso alla turca e un lavabo.
    L'aria passava da grate poste nella parte alta della cella.
    Per nascondere la presenza di Buscetta, le mattine in cui questi avrebbe dovuto deporre, si inscenavano finti trasferimenti del pentito all'Ucciardone da altri luoghi della città.
    Nel 1993 la cella venne usata dal boss Totò Riina che, dopo la cattura, venne trasferito nell'ala riservata per assistere ai processi a suo carico. IL detenuto era controllato dagli uomini della Polizia Penitenziaria 24 ore al giorno grazie a un sistema di videosorveglianza. I pasti, prelevati dalla cucina del carcere ed ermeticamente chiusi alla presenza del direttore dell'Ucciardone, venivano aperti solo per la consegna a Riina.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza