Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Morto Luciano Scozzai, il poliziotto 'infiltrato'

Morto Luciano Scozzai, il poliziotto 'infiltrato'

Nato nel 1942 a Tirana, era storia squadra Mobile di Trieste

TRIESTE, 29 aprile 2022, 17:59

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Di lui raccontano episodi alla Serpico: un poliziotto senza paura, spregiudicato se necessario.
    Soprattutto, il suo nome rimbalzò sulle cronache nazionali negli anni Novanta perché fu il primo poliziotto infiltrato in una organizzazione criminale. O almeno, così la raccontano, e se non fu il primo sicuramente è stato uno dei primi e tra quelli che meglio ha operato. Luciano Scozzai, morto la notte scorsa a 80 anni all'ospedale di Cattinara, grazie a quelle sue azioni di inserimento celato, dopo due anni sgominò una organizzazione turco-calabrese, facendo arrestare oltre 50 persone.
    Scozzai era nato nel 1942 a Tirana quando l'Albania era occupata dal regime italiano, ma presto si trasferì con la famiglia in Friuli Venezia Giulia. Entrato giovanissimo in polizia era presto riuscito a far parte della Squadra Mobile della Questura di Trieste, praticamente finendo per rappresentarne la storia, sotto la guida di Sergio Petrosino e Giuseppe Padulano (che diventerà Questore anni dopo). Infine diresse la Mobile per circa venti anni costituendo un gruppo affiatato ed efficace. Poi, fu trasferito a Bari, alla Direzione Investigativa Antimafia.
    Chi lo conosceva lo ricorda alla guida di un Maggiolino cabriolet o al manubrio di una Guzzi V7 nera. Mezzi propri ma che, se necessario, utilizzava anche per lavoro.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza