Arriva in Consiglio comunale, a
Torino, il caso del figlio diciottenne del direttore generale di
Gtt, l'azienda del trasporto pubblico locale, che si è messo
alla guida di un bus senza patente postando il video sui social.
In apertura della seduta odierna, la capogruppo di FdI Paola
Ambrogio ha chiesto un approfondimento della vicenda.
"Sembra sia già stato assunto un provvedimento di sospensione
- ha ricordato - che potrebbe portare al licenziamento di una
dipendente", l'autista che ha concesso al ragazzo di fare un
giro alla guida dell'autobus, che era senza passeggeri. "I
destini delle persone coinvolte siano comuni e non sia solo la
dipendente, ma anche i ruoli apicali eventualmente, a rispondere
in egual misura se saranno accertate le dinamiche", ha aggiunto
l'esponente di FdI.
"Le colpe dei figli non ricadano sui padri, ognuno è
responsabile dei propri atti" ha ribattuto il capogruppo della
Lista Civica per Torino Silvio Viale ricordando, senza
nominarlo, il precedente del caso del figlio dell'allora
ministro Matteo Salvini. "Le colpe dei figli non ricadano sui
padri ma le responsabilità sì, chi sbaglia paga
indipendentemente da ruolo e appartenenza politica - ha
replicato il vicecapogruppo della Lega Giuseppe Catizone -. Non
vorrei che alla fine pagasse sempre solo l'ultima ruota del
carro".
"Aspettiamo con attenzione il Cda di questo pomeriggio - ha
aggiunto la capogruppo Pd, Nadia Conticelli - soprattutto per
ristabilire l'onore di questa azienda che rappresenta la Città e
immeritatamente viene trascinata in questa brutta vicenda". "La
bravata di un ragazzino di 18 anni non la deve pagare il papà o
qualcun altro ma è giusto accertare le responsabilità", ha
concluso il vicepresidente del Consiglio Domenico Garcea (FI)
ricordando che è imminente il rinnovo dei vertici dell'azienda.
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