(ANSA) - RIMINI, 13 APR - Recuperato e sequestrato dalla
Guardia di Finanza di Rimini quasi l'intero ammontare della maxi
frode di 440 milioni sui bonus e i ristori Covid, intascati
illecitamente da imprenditori e professionisti. Si tratta del
97% dell'ammontare della presunta frode, tra immobili, società,
veicoli, disponibilità finanziarie e crediti che sono stati
bloccati dalla Guardia di finanza prima che venissero ceduti. Il
totale dei crediti sequestrati - e di cui è stata impedita la
vendita - ammonta a circa 305 milioni. L'indagine 'Free Credit'
coordinata dal sostituto procuratore di Rimini Paolo Gengarelli,
la prima in Italia nel suo genere, lo scorso gennaio aveva
portato alla scoperta di una maxitruffa sui soldi stanziati
dallo Stato per aiutare le imprese in difficoltà a causa della
pandemia.
Grazie al metodo messo a punto da un commercialista riminese,
è stato ricostruito, venivano commercializzate le cessioni di
credito destinate all'ottenimento dei bonus con una frode per le
casse dello stato di quasi 500 milioni. Le misure cautelari a
gennaio scorso erano state 35, con oltre 80 perquisizioni in
Emilia-Romagna e in contemporanea in Abruzzo, Basilicata,
Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana,
Trentino e Veneto. Dodici le persone agli arresti.
Nei giorni scorsi grazie alla collaborazione della Gdf con
l'Ufficio italiano presso Eurojust, l'Agenzia dell'Unione
europea per la cooperazione giudiziaria penale sono state
eseguite richieste di accertamenti bancari e l'esecuzione in
Austria di un sequestro di beni emesso dal Gip del Tribunale di
Rimini per 9,7 milioni che ha riguardato immobili, quote
societarie e veicoli. Altre due persone sono finite iscritte nel
registro degli indagati. (ANSA).
Truffa su sostegni Covid, Gdf recupera 97% della maxi frode
Altri due indagati e sequestro di ulteriori 10 milioni
