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Covid, Fiaso: i ricoveri calano dell'1% dopo 3 settimane di crescita

La rilevazione della Fiaso mostra la prima inversione tendenza dei reparti. Stabili le terapie intensive

È cominciata lentamente la discesa dei ricoveri Covid.

Nell'ultima settimana monitorata, 5-12 aprile, il numero dei pazienti ospedalizzati è diminuito dell'1%. È quanto emerge dalla rilevazione negli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso). Una settimana fa c'era stato un incremento del 3,6%. Si tratta della prima inversione di tendenza dopo tre settimane consecutive in cui le ospedalizzazioni erano cresciute di pari passo con la risalita dei contagi. A diminuire sono stati soprattutto i ricoveri nei reparti ordinari. Nelle rianimazioni, invece. la situazione è rimasta pressoché stabile. 

La quota di pazienti ricoverati con Covid senza sintomi respiratori e polmonari, ma in ospedale per la cura di altre patologie e trovati positivi al tampone prericovero, rappresenta ormai da mesi la maggioranza nei reparti ordinari: sono il 55% del totale. In terapia intensiva quasi tutti i pazienti presentano comorbidità: la percentuale di soggetti affetti da gravi patologie e ricoverati in rianimazione a seguito dell'infezione del virus Sars-Cov-2 supera il 90% sia fra i vaccinati sia tra i non vaccinati. Negli ultimi tre mesi l'età media dei pazienti in terapia intensiva si è alzata di circa 5 anni, raggiungendo i 70 anni. 

"Assistiamo a una inversione della curva dei ricoveri con una, sia pur lieve, diminuzione dei casi totali ed è certamente un buon segnale che preannuncia una più significativa discesa nei prossimi giorni", ha commentato il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore. "I dati delle terapie intensive - ha aggiunto- evidenziano come a pagare le conseguenze più gravi della malattia da Covid-19 siano i soggetti estremamente vulnerabili e con un'età avanzata che nei mesi è ulteriormente cresciuta: sono dunque i fragili e gli anziani i più a rischio.

Secondo Migliore, "questo conferma la bontà della scelta di allargare la platea della quarta dose vaccinale agli over 80 e ai fragili sopra i 60 anni", anche se "occorre spingere sul secondo booster e ribadirne l'importanza nel garantire una completa copertura immunologica": il presidente di Fiaso ha infatti sottolineato che ad oggi "meno del 10% della popolazione immunocompromessa" ha aderito alla campagna per la quarta dose. 

La Fiaso ha anche comunicato i dati sugli under-18 ricoverati 'per' o 'con' Covid negli ospedali pediatrici aderenti alla sua rete sentinella: sono in tutto 62, 4 in più rispetto alla rilevazione del 5 aprile. La Fiaso sottolinea che "la variazione è minima e conferma il dato continuamente altalenante già registrato nel corso delle settimane precedenti". Fra i minori la classe di età più colpita è sempre quella fra 0 e 4 anni (66%). Il 16%, invece, ha fra i 5 e gli 11 anni e il 18% tra 12 e 18 anni. Resta, come ha affermato la Fiaso, "la situazione critica per i bambini più piccoli, nei quali il Covid determina quadri di maggior impegno, da proteggere maggiormente attraverso la vaccinazione dei genitori".

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