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Ucraina: i volontari italiani al confine per portare aiuti

Ucraina: i volontari italiani al confine per portare aiuti

Terzo settore si "riconverte" e va a prendere i profughi in fuga

ROMA, 02 aprile 2022, 13:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Portano cibo e coperte ai tanti, troppi senzatetto di Roma; offrono prima accoglienza e assistenza legale al flusso umano di migranti che dopo aver attraversato il Mediterraneo arriva nella capitale e poi fa rotta nel resto d'Europa. Realtà radicate sul territorio, che allo scoppiare della guerra hanno però deciso di partire per dare aiuto agli ucraini in fuga. Le associazioni di volontariato romane si sono così "riconvertite": hanno raccolto fondi, noleggiato mezzi di trasporto, guidato verso il confine ucraino per consegnare beni di prima necessità, e tornare indietro con donne e i bambini diretti in Italia.
    Romamor è nata nel 2006, prepara pasti per i clochard e gli indigenti nelle stazioni romane. Quando la Russia ha invaso l'Ucraina, ha lanciato una raccolta fondi per i profughi, ha riempito un pulmino di cibo, vestiti, medicine e ha viaggiato per 20 ore fino a Medyka, un paese polacco al confine con l'Ucraina. Lì ha incontrato gli occhi impauriti e vigili delle donne ucraine, gli sguardi spaesati dei loro figli. "Quelle donne erano terrorizzate: superare la frontiera e non sapere dove andare, a chi affidarti, genera un grande sconforto", spiega il presidente di Romamor Elio Mattei. Nel suo pulmino hanno trovato posto tre donne con tre bambini, due cani e un gatto. "Tutte avevano amici e familiari in Italia; la loro tensione s'è sciolta solo quando sono riuscite a riabbracciarli".
    Baobab Experience opera dal 2005 e finora ha dato supporto a 95mila migranti in transito. "Siamo partiti con un convoglio di tre mezzi per la Moldavia: è il Paese più povero d'Europa e il più dimenticato dagli aiuti umanitari", spiega la portavoce Alice Basiglini. "In Moldavia a oggi non c'è un profugo escluso dall'accoglienza", anche se "i centri destinati ai cittadini ucraini sono decisamente più accoglienti dei centri che ospitano profughi dell'Ucraina originari di altre nazioni", sottolinea Alice. L'associazione ha comprato biancheria e latte in polvere per settemila bambini, cibo e vestiti per duemila donne e anziani. Stamattina è rientrata a Roma portando con sé diverse donne e minori in fuga.
   

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