(ANSA) - AOSTA, 24 MAR - "Io non mi sentirei del tutto di
bandire da un punto di vista civile, sociale, l'uso delle armi".
Così il vescovo di Aosta, Franco Lovignana, a 'Valle d'Aosta
minuto per minuto' su Radio Proposta in blu. Commentando le
critiche di don Luigi Ciotti al voto della Camera per impegnare
il governo ad alzare le spese militari al 2% del Pil, ha
spiegato: "Non tocca a me giustificare la decisione che la
Camera ha preso. Tuttavia mi sento, pur sapendo di dire qualcosa
di politicamente scorretto, almeno per una certa narrazione, di
almeno introdurre un piccolo dubbio su queste affermazioni. Di
fatto noi sappiamo che la violenza è sempre, come dire, sì anti
storica e anti umana. Però bisogna anche dire che le armi,
intese in senso difensivo, all'interno di un popolo e di una
nazione, hanno anche un valore di deterrenza e comunque anche
all'occorrenza di difesa. Io non mi sentirei del tutto di
bandire, da un punto di vista civile, sociale, l'uso delle armi.
Questo non giustifica una produzione su larga scala, armi letali
come quelle nucleari o chimiche. Non sto facendo certamente
questo discorso e mi rendo conto che è molto complesso. Però
penso che un popolo abbia anche il diritto e in un certo senso
anche il dovere di preparare anche la propria difesa. A meno di
immaginare soluzioni diverse di neutralità, ma bisogna capire
che la neutralità non può essere solo autoproclamata e
autoaffermata, ha bisogno di garanzie e quindi è un complesso di
relazione internazionali che non è così immediatamente
raggiungibile". (ANSA).
Ucraina: vescovo Aosta, non mi sentirei di bandire uso armi
'In senso difensivo hanno valore di deterrenza e difesa'
