Sono più di 600 gli aderenti agli
Stati generali della scuola tra gli studenti di tutto il paese,
oltre a 20 sigle tra realtà politiche e sociali, che da tre
giorni - l'appuntamento si conclude oggi - stanno discutendo su
come immaginare un altro modello di scuola. "Vogliamo cambiare
radicalmente il ruolo che ad oggi svolge la scuola nel nostro
paese - esordisce Luca Redolfi, coordinatore nazionale
dell'Unione Degli Studenti, organizzazione studentesca
promotrice dell'evento - le morti di Lorenzo Parelli e Giuseppe
Lenoci, in meno di un mese, hanno evidenziato il dovere morale
di ripensare il rapporto scuola -lavoro e scuola - società. I
luoghi della formazione devono trasformare il sistema, non
riprodurne le stesse logiche aziendalistiche e volte unicamente
al profitto". All'evento sono presenti anche gli studenti che
hanno portato avanti le occupazioni e le mobilitazioni a Torino,
Milano e Napoli. "Non ci fermeremo finché non cambierà -
continua Alessandro Finetto, del Laboratorio Studentesco - a
Torino, anche a seguito dei gravissimi atti di repressione
subiti durante le mobilitazioni, abbiamo occupato quaranta
scuole, riunendoci in assemblea per ripensare una nuova idea di
istruzione, che sappia educarci al pensiero critico e non alla
riproduzione continua di nozioni. Non ci fermeremo finché non ci
saranno date risposte".
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