(ANSA) - REGGIO EMILIA, 17 FEB - Cinque misure cautelari - di
cui tre detentive - e 12 indagati. È il bilancio dell'operazione
'Melisseo' con cui Guardia di finanza e Polizia di Reggio Emilia
hanno smascherato un giro di frodi fiscali e bancarotte
fraudolente di quattro società per un danno complessivo
all'erario di circa 1,6 milioni. Di questi 792mila euro
relativi a fatture inesistenti, 280mila euro a imposte evase e
175mila a compensazione di crediti inesistenti.
Il blitz è scattato all'alba con una cinquantina di uomini
del nucleo economico finanziario delle Fiamme Gialle e della
squadra mobile della Questura, che hanno eseguito due misure
carcerarie e una agli arresti domiciliari di tre persone
italiane, emesse dal gip del tribunale di Reggio Emilia. Tra gli
indagati, a vario titolo, anche un avvocato con studio a Modena
che sarà sottoposto all'obbligo di firma nonché destinatario
della misura interdittiva del divieto di esercitare la
professione per un anno. Quest'ultimo è gravemente indiziato di
aver agevolato gli amministratori delle società ad occultare la
contabilità, predisponendo reclami e ricorsi in modo strumentale
per conto di prestanome rivelatisi irreperibili.
Le indagini - avviate nel 2018 - coinvolgono società della
Bassa Reggiana che operano nei settori della costruzione di
macchine agricole e del commercio edile. Secondo quanto
ricostruito dagli inquirenti, l'obiettivo era quello di portarle
al fallimento previa distrazione dei patrimoni aziendali per
godere di un illecito profitto sottraendo beni materiali, merci
e disponibilità finanziarie. Una società, in particolare, aveva
raggiunto significativi livelli di fatturato e occupazionali
arrivando ad avere anche 30 dipendenti. Poi però è stata portata
alla cosiddetta 'decozione', ovvero alla condizione di
insolvenza. (ANSA).
Bancarotta fraudolenta società, tre arresti a Reggio Emilia
'Operazione Melisseo' di Gdf e Polizia, 12 indagati
