Con la richiesta di costituzione come
parti civili di Anpi, Rifondazione comunista, Comune di Bari,
Regione Puglia e delle vittime della presunta aggressione
squadrista del settembre 2018, è cominciata dinanzi al gup del
Tribunale di Bari Francesco Mattiace l'udienza preliminare nei
confronti di 28 attivisti di CasaPound. Gli imputati rischiano
il rinvio a giudizio per i reati di riorganizzazione del
disciolto partito fascista e, dieci di loro, anche di lesioni
personali aggravate. Il procedimento è quello sull'aggressione
avvenuta a Bari il 21 settembre 2018 da parte di militanti di
CasaPound nei confronti di un gruppo di manifestanti
antifascisti di ritorno da un corteo organizzato in occasione
della visita nel capoluogo pugliese dell'allora ministro
dell'Interno Matteo Salvini. Nell'aggressione, ha ricostruito la
Digos, sotto il coordinamento del procuratore Roberto Rossi,
rimasero feriti quattro manifestanti antifascisti, tra i quali
Antonio Perillo l'assistente parlamentare dell'ex eurodeputata
Eleonora Forenza, lei stessa presente al pestaggio, oltre a
Giacomo Petrelli di Alternativa Comunista, Claudio Riccio di
Sinistra Italiana e Enrico Ricco.
Sette dei 28 imputati hanno chiesto la messa alla prova. Si
tornerà in aula il 15 aprile per la discussione delle diverse
posizioni. Durante l'udienza a porte chiuse, all'esterno del
palazzo di giustizia si è
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