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'Parlare poco, apparire mai', film sui 30 anni della Dia

'Parlare poco, apparire mai', film sui 30 anni della Dia

Il 29 ottobre l'anniversario della struttura antimafia voluta da Falcone

ROMA, 22 ottobre 2021, 17:27

di Melania Di Giacomo

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 "Sono nella Dia nel 1992, venni assegnata immediatamente dopo l'assassinio dei giudici Falcone e Morvillo e degli uomini della scorta. E mi sento ancora figlia delle strage dei Capaci". A parlare è una donna con il volto coperto dal mefisto, che lavora nell'ombra, come tanti altri suoi colleghi della Direzione Investigativa Antimafia. Dalla strage di Capaci, parte il film "Dia 1991 - Parlare poco.
    Apparire mai", prodotto da Rai Cinema e 42° parallelo, per raccontare 30 anni di lotta alle mafie a partire dall'intuizione di Giovanni Falcone. Occorreva una struttura investigativa simile all'FBI, composta da personale specializzato nella lotta alla criminalità organizzata, proveniente da tutte le forze di polizia. Falcone però non fece in tempo a vederla, perché anche se la Dia è nata ufficialmente il 29 ottobre 1991, è diventata operativa solo all'indomani della strage di Capaci.
    Il film parte dalle immagini di una telecamera a pochi centimetri dall'asfalto dell'autostrada che attraversa la Sicilia Occidentale ridotta a sterrato dalla tremenda esplosione. L'obiettivo avanza tra i rottami delle auto e le ambulanze, riprende il dolore dei presenti. Il giorno dopo, il 24 maggio 1991, la Dia prende parte alla guerra dello Stato alla mafia. Erano tutti giovani, venivano da esperienze diverse e avevano metodi diversi, ma da allora in poi "ci ha sempre contraddistinto una cosa - dice uno degli investigatori - parlare poco, apparire mai". Uno dei primi risultati fu un arresto eccellente, quello di Leoluca Bagarella, capo dell'area militare di Cosa Nostra. Subito dopo, il capo chiamò Alessandro Giuliano, figlio di Boris: "Abbiamo arrestato l'assassino di tuo padre".
    Sono quattro le storie, dieci le voci narranti, con la memoria di Falcone tenuta in vita dal magistrato Giuseppe Ayala.
    Oltre alla cattura di Bagarella, il film racconta l'inchiesta Olimpia sulla 'ndrangheta, poi l'arresto del boss della camorra casalese "Sandokan" Francesco Schiavone e le infiltrazioni della criminalità organizzata nel Nord Italia. Si alternano immagini delle teche RAI e filmati inediti, in un rimando continuo tra presente e passato. Nelle testimonianze degli investigatori senza volto c'è l'adrenalina della operazioni per la cattura dei latitanti e le ferite nell'animo di chi, nella "squadro dello Stato", lavora in prima linea rinunciando a una fetta importante della propria vita. Il film, scritto da Diana Ligorio e con la regia di Leonardo Dalessandri con Gabriele Ciances, andrà in onda il 29 ottobre alle 21.20 su Rai3. 
   

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