L'ex Avanguardia nazionale Paolo
Bellini, accusato di concorso nella strage del 2 agosto 1980, a
causa delle sue condizioni di salute non potrà partecipare alle
udienze del processo che lo vede coinvolto a Bologna per 14
giorni e quindi tornerà in aula solo a partire dall'udienza del
29 settembre. E' quanto emerge dalla perizia depositata dai tre
medici incaricati dalla Corte d'Assise di valutare se Bellini,
che fino ad ora ha assistito a quasi tutte le udienze del
dibattimento, possa continuare a farlo anche nelle prossime date
già fissate "senza rischi eccedenti la normale condizione
esistenziale del cittadino, in relazione alle condizioni di
salute di ciascuno, evidentemente variabili, tenuto conto che si
tratta semplicemente di assistere a udienze che non comportano
sforzi".
La Corte, dopo che Bellini aveva avuto un problema cardiaco
il 3 settembre ed era stato ricoverato all'ospedale Sant'Orsola
di Bologna, aveva ordinato la perizia in risposta alla richiesta
di legittimo impedimento formulata dai legali di Bellini, gli
avvocati Antonio Capitella e Manfredo Fiormonti. I medici del
Sant'Orsola, che avevano visitato Bellini dopo il ricovero,
erano arrivati alle stesse conclusioni, come documentato anche
dai legali dell'imputato nell'udienza dell'8 settembre. L'ex
estremista di destra è stato poi dimesso dall'ospedale il 13
settembre. Ora viste le conclusioni dei medici incaricati dalla
Corte, Bellini potrà chiedere il rinvio delle udienze fino al 28
settembre per legittimo impedimento. "La cancelleria ci ha
comunicato che domani saranno sentiti solo i periti - ha
spiegato l'avvocato Capitella - senza che vengano convocati
altri testimoni. Da questa comunicazione, deduco che
probabilmente i medici hanno accertato il legittimo impedimento
di Bellini. L'udienza del 22 settembre, con due testimoni in
videocollegamento dalla Svizzera, però si terrà lo stesso perché
Bellini aveva già dato suo assenso a tenerla anche in sua
assenza", conclude Capitella.
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