Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

L'Italia donerà 15 milioni di dosi di vaccini

L'Italia donerà 15 milioni di dosi di vaccini

Per offrire la copertura a Sud del mondo servono 4-6 miliardi dosi

ROMA, 24 giugno 2021, 09:40

Redazione ANSA

ANSACheck

Una serie di dosi di vaccini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una serie di dosi di vaccini - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una serie di dosi di vaccini - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Italia, grazie alle doppie dosi di vaccino, siamo più protetti. Però fatichiamo a capire quanto sia diffusa la variante Delta "perché facciamo pochi screening".  Rispetto al Regno Unito "ne facciamo dieci, forse venti volte di meno. La nostra capacità di tracciare su scala nazionale è limitata e probabilmente al di sotto dello standard per poter mappare con precisione. Certo abbiamo visto salire questa variante da un 1% o 2%, fino in doppia cifra". Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera Nicola Magrini, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). In Europa e in Italia di vaccini ne "abbiamo più del doppio del nostro stretto fabbisogno e con i nuovi ordini europei, altri 1,8 miliardi di dosi Pfizer (oltre 250 milioni per l'Italia), arriviamo a oltre tre volte. Non è stato un errore. È stato il modo più giusto di affrontare l'emergenza, quando non si conosceva l'efficacia dei diversi vaccini. Ora la situazione è diversa e Mario Draghi ha già detto che doneremo 15 milioni di dosi". Il G7 "si è impegnato a donare un miliardo di dosi, dunque 500 milioni da parte dell'Europa e 60 o 70 milioni da parte dell'Italia. Verosimilmente avverrà nelle prossime settimane". Per offrire una copertura al Sud del mondo servono almeno quattro-sei miliardi di dosi". Per l'Hiv "è servita una decina di anni per fornire farmaci a tutti i Paesi più bisognosi. Questa volta ci metteremo meno: due o tre anni".
    Rispetto al donare anche le dosi di Astrazeneca "valgono per loro le raccomandazioni che abbiamo dato a noi stessi. Se ci sono alternative vaccinali, se ne può fare a meno. Se non ci sono, ha senso mettere a punto un piano razionale e articolato".
    Bisogna valutare "se il rischio creato dalla pandemia senza copertura vaccinale sia molto più alto. E spesso lo è". Infine in Italia i dati sul Covid "vanno rapidamente molto meglio e avremo un'estate più normale e più sicura anche dell'estate scorsa".  

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza