Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Rapine in stile 'Gomorra', minorenni in comunità a Milano

Rapine in stile 'Gomorra', minorenni in comunità a Milano

Sei episodi nei pressi di CityLife, aggredivano coetanei

MILANO, 16 aprile 2021, 17:19

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Quattro quindicenni sono stati posti in comunità dalla Polizia di Stato perché ritenuti responsabili di sei rapine, una tentata estorsione, furto, minacce e due aggressioni ai danni di alcuni loro coetanei. I minori erano presenti sui social con account in cui rivendicano l'appartenenza al quartiere San Siro e si proponevano con profili violenti dove mostravano comportamenti da veri boss, sullo stile di 'Gomorra' e da 'bimbi soldato'. Le sei rapine sono state messe a segno tra settembre 2020 e febbraio nei pressi di CityLife e piazzale Giulio Cesare. Il gruppo composto da una quindicina di ragazzi, aveva sempre lo stesso modus operandi: individuata la vittima, il capobanda la raggiungeva con un pretesto. Sopraggiungevano quindi gli altri per rapinarla. Vittime e rapinatori si conoscevano di vista, o tramite contatti social o per comuni frequentazioni scolastiche.
    Frequenti la minacce per fare in modo che le vittime non parlassero.
    I minorenni facevano parte del gruppo che aveva partecipato al video del rapper Neima Ezza.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza