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Per #IoApro 58mila citazioni online, 4mila in un'ora

Per #IoApro 58mila citazioni online, 4mila in un'ora

L'analisi di Ansa e DataMediaHub sulla protesta di piazza di ieri e del 7 aprile

13 aprile 2021, 09:22

Redazione ANSA

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La frustrazione, le preoccupazioni e la rabbia che ne scaturisce avevano già avuto sfogo al grido di #IoApro il 7 aprile scorso con manifestazioni in diverse città d’Italia e scontri tra manifestanti davanti a Montecitorio. Scene che si sono ripetute nella manifestazione di ieri. Per capire meglio il sentimento degli italiani sulla questione ANSA e DataMediaHub hanno analizzato le conversazioni online (social + news online + blog e forum) relative a #IoApro dal 7 aprile scorso a ieri 12 aprile.

Complessivamente le citazioni online di #IoApro sono state circa 58mila, da parte di più di 5mila autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto (like + condivisioni + commenti) oltre 279mila persone. Il picco massimo si è avuto tra le 17 e le 18 di ieri con più di 4mila citazioni in un’ora.

Grazie all’ampia copertura mediatica la portata potenziale, in termini di “opportunity to be seen”, di tale volume di conversazioni di 125,3 miliardi di impression, di esposizioni a contenuti relativi alla protesta. Portata potenziale che stimiamo ragionevolmente avere generato effettivamente, al lordo delle duplicazioni, 6,2 miliardi di impression.

Già la sera dell’11 aprile dalla pagina Facebook di IoApro, che conta poco meno di 133mila follower, annunciavano trionfanti che “In dieci giorni si è passato dall'APRIRE tutto il 2 giugno ad APRIRE tutto il 20 aprile. SERVE FARSI SENTIRE, ECCOME SE SERVE. Domani diamo il colpo di grazia”. Post che ha ottenuto circa 12mila tra mi piace e altre “reaction” di sostegno (“amore” e “abbraccio”) e più di 1.300 condivisioni. Ipotesi confermata anche nella serata di ieri con un post poco prima delle 21:00 che annunciava che “È da poco terminato l'incontro con il sottosegretario del governo Draghi.

C'è una seria intenzione di aprire "già" dal 20 aprile, ma non possiamo accontentarci delle parole. Decideranno venerdì. Noi riteniamo opportuno continuare a fare pressione. Nelle prossime ore, ci riuniremo per decidere il da farsi”. Post che anche in questo caso ottiene più di 12mila tra mi piace e altre “reaction” di sostegno, e supera le 2mila condivisioni.

Per contro su Twitter uno dei post che ha generato maggior coinvolgimento, escludendo quelli delle fonti d’informazione, è quello di Selvaggia Lucarelli in cui la giornalista twitta che “Mani alzate e CasaPound in prima fila, alla manifestazione #ioapro. Davvero un figurone. P.s. Quelli di CasaPound sono lì per spiegare ai ristoratori come risparmiare non pagando le bollette per anni, immagino”, con a corredo la foto del cordone di polizia davanti ai manifestanti di estrema destra. Naturalmente in questa situazione il “sentiment”, le emozioni, delle persone non poteva che essere in prevalenza negativo, come mostra l’infografica. Negatività che è divisiva e da interpretare, tra coloro che sostengono chi protesta e chi invece si schiera contro chi la cavalca. Orientamenti opposti che emergono con chiarezza anche dalla word cloud dei termini maggiormente ricorrenti in associazione ad #IoApro con, da un lato, “ribellarsi ai dpcm” piuttosto che “rate a scadere” e, dall’altro lato”, “fascista e negazionista” ed anche epiteti coloriti nei confronti dei manifestanti.

Divisioni che oltre che dalla nostra analisi emergono anche da un sondaggio di SWG, condotto tra il 31 marzo e il 2 aprile, secondo il quale il 28% degli italiani, con una netta prevalenza di lettori del centro-destra, sarebbero favorevoli ad allentare un po’ le misure restrittive, mentre il 27% degli italiani, con una forte prevalenza degli elettori di centro-sinistra, sarebbe invece favorevole ad inasprire le attuali misure restrittive, ai quali però si aggiunge un 34% che ritiene sia corretto mantenere le misure come sono.

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