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Facevano incursioni durante Dad, tre ragazzi denunciati

Facevano incursioni durante Dad, tre ragazzi denunciati

Si facevano dare codici dagli studenti per far saltare le lezioni online

GENOVA, 23 marzo 2021, 08:42

Redazione ANSA

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Un fermo immagine tratto dal video della polizia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un fermo immagine tratto dal video della polizia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un fermo immagine tratto dal video della polizia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Incursioni nelle lezioni svolte con la didattica a distanza per farle saltare: tre ragazzi, due maggiorenni e un minorenne sono stati denunciati dalla polizia postale di Genova. Il gruppo era strutturalmente organizzato e agiva sistematicamente su tutto il territorio nazionale. Gli agenti sono partiti dalle denunce presentate dai presidi di diversi istituti già nel lockdown. I tre sono della provincia di Milano e Messina e facevano parte di gruppi Telegram ed Instagram, creati appositamente. A condividere i codici di accesso alle video-lezioni spesso erano gli stessi studenti, anch'essi individuati dai poliziotti. 

Gli studenti che fornivano i codici si sentivano al sicuro per l'apparente percezione di anonimato garantito dalle piattaforme social, riuscendo a pianificare attacchi durante le interrogazioni programmate.
Tra i messaggi, erano presenti anche delle considerazioni sull'operato delle Forze dell'ordine: "La Polizia Postale non ha tempo da perdere per cercare di trovarci".
Tutti gli indagati hanno ammesso le condotte contestate e dovranno ora rispondere dei reati di interruzione di pubblico servizio e accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. Durante le perquisizioni, eseguite con l'ausilio del Compartimento Polizia Postale di Milano e della Sezione di Messina con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, sono stati sequestrati computer, tablet e smartphone che verranno analizzati dagli esperti della Postale per valutare la posizione degli altri giovani iscritti nelle chat utilizzate per le incursioni nelle lezioni.
   

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