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Femminicidio durante lockdown, uomo a processo in Assise

Femminicidio durante lockdown, uomo a processo in Assise

Omicidio nel Milanese ad aprile. Lui disse, 'voleva lasciarmi'

MILANO, 02 marzo 2021, 17:59

Redazione ANSA

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E' stato mandato a processo davanti alla Corte d'Assise di Milano Antonio Vena, 47enne operaio ed ex guardia venatoria accusato di avere ucciso con un fucile a pompa, nel cuore della notte tra il 18 e il 19 aprile 2020 nel periodo del lockdown, mentre dormiva, la sua compagna Alessandra Cità, sua coetanea e tranviera dell'Atm (azienda trasporti milanesi), a Truccazzano, nel Milanese. Lo ha deciso il gup di Milano Alessandra Simion accogliendo la richiesta del pm Giovanni Tarzia.
    "Voleva lasciarmi, l'ho ammazzata", aveva detto l'uomo ai carabinieri di Cassano D'Adda, poche ore dopo il delitto. Stando all'indagine, i due, coetanei, si conoscevano da molto tempo e avevano iniziato una relazione sentimentale circa 9 anni prima dell'omicidio. Nell'ultimo periodo vivevano a distanza: lui a Bressanone, in provincia di Bolzano, e lei nel comune dell'hinterland del capoluogo lombardo. A causa dell'emergenza coronavirus, però, Vena era in ferie forzate e da un paio di settimane viveva nell'appartamento insieme alla donna, che lo aveva ospitato in casa sua e che, però, aveva manifestato l'intenzione di interrompere la relazione. Oggi la difesa ha provato a chiedere al gup che cadessero le aggravanti della premeditazione e della relazioni sentimentale, perché con l'omicidio volontario aggravato e la pena massima dell'ergastolo prevista non si può più concedere l'abbreviato. Il giudice non ha accolto l'istanza e ha rinviato a giudizio l'imputato davanti all'Assise.
    In passato Vena era stato già denunciato due volte per violenza dalla donna con cui all'epoca era sposato: fatti che risalgono al 2009 e al 2012 a Chiusa, in Alto Adige, dove i due vivevano. Nel 2012, secondo la denuncia, Vena aveva inseguito la donna in macchina e l'aveva tamponata fino a farla uscire di strada.
   

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