Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Ndrangheta: il boss Maurizio Cortese collabora con i pm

'Ndrangheta: il boss Maurizio Cortese collabora con i pm

E' indicato come reggente della potente cosca dei Serraino

REGGIO CALABRIA, 11 novembre 2020, 13:45

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il boss Maurizio Cortese, indicato dagli investigatori come il reggente della cosca Serraino, tra le più potenti della 'ndrangheta, ha iniziato a collaborare con la giustizia. I suoi verbali sono stati depositati in un'udienza legata all'operazione "Pedigree" nell'ambito della quale, nel luglio scorso, il gip, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dello stesso Cortese.
    Il capoclan ha deciso di saltare il fosso ed è stato interrogato dal sostituto procuratore della Dda Stefano Musolino che, assieme al procuratore Giovanni Bombardieri e ai pm Walter Ignazitto, Sara Amerio, Paola D'Ambrosio e Diego Capece Minutolo, ha coordinato l'inchiesta "Pedigree".
    Nella stessa operazione era stata arrestata la moglie Stefania Pitasi, figlia del boss Paolo Pitasi e ritenuta la "portavoce" del marito nei lunghi periodi di detenzione.
    Attraverso i colloqui con la moglie e grazie ad alcuni cellulari fatti entrare illecitamente nel carcere di Torino, Cortese riusciva a dare indicazioni agli affiliati e a gestire gli affari della cosca Serraino.
    Il nuovo collaboratore di giustizia è stato già condannato in via definitiva nel processo "Epilogo" e dopo un periodo di latitanza, nel 2017 era stato catturato dalla squadra mobile e dai carabinieri. Oggi quarantenne, stando alle indagini, Maurizio Cortese era riuscito a scalare le gerarchie della cosca Serraino intrattenendo legami anche con gli esponenti delle altre famiglie di 'ndrangheta come i Labate detti "Ti Mangiu" e Gino Molinetti dei De Stefano-Tegano, recentemente arrestato nell'ambito dell'operazione "Malefix".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza