E' una vera e propria offensiva
quella messa in campo dalla Procura di Tempio Pausania contro
gli abusi sul litorale gallurese, dagli stabilimenti balneari in
concessione ai bar e ristoranti sulle spiagge. Partita a marzo,
la maxi inchiesta sul demanio marittimo ha tagliato il traguardo
delle quasi 100 deleghe che il procuratore Gregorio Capasso ha
assegnato a una squadra specializzata in reati urganistici e
ambientali per una serie di verifiche puntuali sul litorale che
va da Porto San Paolo a Badesi.
Nell'arco di pochi giorni la polizia giudiziaria ha eseguito
una decina di provvedimenti di sequestro di chioschi e
attrezzature degli stabilimenti balneari. I controlli sono stati
affidati al personale di Corpo forestale, Guardia costiera e
Polizia locale di diversi Comuni.
I primi decreti di sequestro sono stati eseguiti sul litorale
di Arzachena (Cannigione e Baia Sardinia), Golfo Aranci (Cala
Sassari) e Palau (Porto Pollo). L'attività della Procura di
Tempio ha pochissimi precedenti, per numero dei fascicoli aperti
ed estensione del litorale sottoposto alle verifiche. Le
violazioni contestate vanno dall'occupazione abusiva della
superficie demaniale a piccoli abusi edilizi fino a reati di
natura ambientale. In alcuni casi i titolari colpiti dai verbali
hanno già provveduto a mettersi in regola, potendo così
continuare la loro attività in piena stagione turistica.
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