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La Turingia ha un presidente,Cdu e Linke isolano la destra

Il vincitore Ramelow nega la stretta di mano al candidato Afd

(di Rosanna Pugliese)

BERLINO - La Turingia ha di nuovo un presidente. Il clima politico interno in questa parte di Germania resta tesissimo, ma i partiti hanno trovato la quadra contro l'ultradestra, per ora isolata.

Il candidato della sinistra Bodo Ramelow è stato rieletto alla guida del Land e, accettato l'incarico, il neogovernatore, che è poi quello uscente, ha compiuto un primo gesto forte, negando la stretta di mano al leader dell'ultradestra di Afd Bjoern Hoecke.

Controverso personaggio della politica tedesca, uomo dalle idee platealmente radicali, Hoecke aveva corso contro il leader di sinistra per due tornate, rinunciando poi alla terza. La mano che si ritrae, di fronte a quella che gli viene tesa, è la fotografia di un Land in subbuglio, dove le dinamiche politiche sono avvelenate da una contrapposizione che va oltre l'ordinario dibattito fra partiti. E del resto la Turingia è il luogo di un trauma che ha colpito l'intero paese: quello del 5 febbraio scorso, quando un politico liberale, Thomas Kemmerich, aveva accettato una elezione possibile proprio grazie ai voti di Afd. Kemmerich quella mano l'aveva stretta scatenando un terremoto, con riflessi pesanti a Berlino. Nella Cdu, che ha visto la rinuncia di Annegret Kramp Karrenbauer e ora alla ricerca di un nuovo leader.

E nell'Fdp, crollata nei consensi. Ramelow ha rievocato l'accaduto, senza giri di parole. "All'inizio di febbraio abbiamo vissuto in questa plenaria una crisi che ha reso famoso lo stato libero della Turingia in tutto il mondo. Credo di parlare a nome di tutti, dicendo che avremmo rinunciato volentieri a questa forma di notorietà". Dalla crisi però "si può cogliere una chance", ha aggiunto. Ramelow ha accusato quelli di Alternativa di aver teso una trappola a febbraio: presentarono un candidato che poi non votarono. "Siete voi gli incendiari qui dentro", si è alterato. "Prendete a calci la democrazia". Da allora, Afd è ritenuto diffusamente un partito pericoloso per la democrazia parlamentare. Hoecke non la pensa così: "Volevo stringere la mano del presidente proprio per il bisogno di dimostrare che rispetto le regole democratiche e parlamentari.

Oggi è stata un brutta giornata per la Turingia", ha detto il 47enne a NTV. Andati a vuoto i primi due tentativi, anche per l'astensione della Cdu che non ha sostenuto il candidato della Linke, Ramelow si è affermato alla terza, dopo il ritiro del concorrente. Hoecke non aveva alcuna speranza di affermazione: il partito, arrivato secondo alle amministrative di ottobre, è isolato e il leader ha ottenuto per due volte soltanto i 22 voti dei suoi.

Per Ramelow l'aula ha espresso 42 sì - con l'appoggio esplicito di Linke, Spd e Verdi, che costituiranno un governo di minoranza - e 23 no; mentre in 20 si sono astenuti. I liberali hanno boicottato il voto e sono rimasti seduti i loro posti. Il governo resterà adesso in carica fino alle elezioni del 25 aprile del 2021. Anche grazie ad un patto di stabilità con la Cdu, che Ramelow ha pubblicamente ringraziato.

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