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Bimbo segregato in casa: la zia confessa

Bimbo segregato in casa: la zia confessa

Interrogata a Tempio ammette di essere ispiratrice vessazioni

TEMPIO PAUSANIA, 11 dicembre 2019, 17:34

Redazione ANSA

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Ha ammesso tutte le colpe.
    Interrogata oggi dalla gip di Tempio Pausania Caterina Interlandi, la zia del bambino di 11 anni segregato dai genitori nella sua stanza, in una villetta nelle campagne di Arzachena già ribattezzata degli orrori, ha confessato di essere responsabile di tutte le accuse che le muovono le pm Laura Bassani e Luciana Tarditi: era lei la 'regista' dei metodi educativi vessatori imposti dai genitori al loro figlio.
    La donna, 41 anni, cognata del papà dell'undicenne, è stata arrestata lunedì sera dai carabinieri del reparto territoriale di Olbia con l'accusa di essere l'ispiratrice dei maltrattamenti subiti dal nipote. Assistita dall'avvocato Angelo Merlini, ha scelto di rispondere alle domande del magistrato, raccontando in presenza delle due pm cosa accadesse nella villetta. Dopo l'interrogatorio, durato tre ore, la donna è stata riaccompagnata nel carcere di Bancali. Nei prossimi giorni sarà riascoltata dalle magistrate per chiarire meglio i diversi aspetti della vicenda

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