Una frode fiscale per oltre 11
milioni è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Modena nel
settore dei ricambi per macchinari ceramici. L'indagine, durata
oltre un anno, ha messo nel mirino diverse società, con sede
nelle provincie di Verona e Reggio Emilia, ma operanti nel
distretto ceramico emiliano. Sono 12 le persone segnalate alla
Procura, con l'accusa di emissione e utilizzo di fatture per
operazioni inesistenti, occultamento di scritture contabili e
truffa aggravata dal danno patrimoniale di rilevante entità.
Il lavoro dei finanzieri di Sassuolo, coordinato dal pm
Francesca Graziano, ha smascherato un sistema fraudolento che
vedeva l'impiego di ditte 'cartiere', solo sulla carta, appunto,
localizzate in territorio estero in modo da rendere difficili i
controlli, ma in realtà totalmente gestite dall'Italia. Le
cartiere venivano utilizzate da un unico 'direttore d'orchestra'
e avevano come sola attività la creazione di crediti Iva fittizi
e l'abbattimento dei ricavi con false fatture.
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