Il Tar della Valle d'Aosta ha
ordinato al ministero della Difesa di risarcire con 103 mila
euro un alpino per il tumore diagnosticato dopo aver
partecipato, tra il 1999 e il 2008, a missioni in Kosovo e in
Afghanistan, dove venivano impiegati proiettili anticarro
"contenenti uranio impoverito". La sentenza di condanna è del
settembre 2017 e a marzo è diventata definitiva, ma il dicastero
non ha ancora versato l'indennizzo. Così l'uomo, un
trentaseienne di origine valdostana, si è di nuovo rivolto al
tribunale amministrativo, che ha accolto anche questo suo
secondo ricorso.
I giudici hanno inoltre nominato quale commissario ad acta il
dirigente della Ragioneria territoriale dello Stato in Valle
d'Aosta che, in caso di inottemperanza del ministero,
"provvederà al pagamento".
Il 26 giugno scorso il ministero, non costituito nel secondo
giudizio, aveva emesso un decreto di impegno per il
risarcimento, che però all'udienza del 12 dicembre non era
ancora stato versato.
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