I due veneziani residenti nel
bellunese, padre e figlio, sospettati di essere gli autori delle
gesta attribuite a un anonimo mitomane che si fa chiamare
"Erostrato", sono da oggi formalmente imputati per vari capi
d'imputazione collegati ai fatti registrati a partire dal 2017
in varie località nelle vicinanze di Belluno.
La richiesta di rinvio a giudizio è stata formulata dal
sostituto procuratore della Repubblica di Belluno Simone Marcon.
Nemesio Aquini, 73 anni, e il figlio Samuele (31), sono
accusati di essere gli autori di scritte inneggianti al nazismo
comparse su muri di edifici pubblici, dell'invio di lettere
anonime con minacce ad amministratori pubblici e missive
contenenti polveri poi risultate innocue e incendi a piccoli
depositi di legname. "Erostrato" avrebbe anche rivendicato
l'inserimento di spilli in una confezione di caramelle fatta
ritrovare nel cortile di una scuola materna.
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