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L'alluvione dimenticata, nel Biellese si ricorda il disastro LE FOTO

Cinquant'anni fa 58 morti. Mattarella a commemorazione il 10 novembre

Nubifragi e tempeste di vento stanno devastando l'Italia, facendo vittime e danni incalcolabili, e proprio in questi giorni compie 50 anni l'alluvione che sconvolse il Biellese, che qualcuno chiama, con amarezza e dolore, "l'alluvione dimenticata", perché viene poco ricordata. Era il 2 novembre del 1968 quando colate di acqua, fango e detriti sommersero il Biellese, distruggendo case, strade, ponti, 130 aziende tessili, il vanto e il motore economico di quella provincia. I Comuni di Valle Mosso, Veglio, Strona e Mosso Santa Maria furono il cuore di quel disastro causato da piogge torrenziali e dal cedimento delle dighe che le stesse frane avevano creato a monte e che il nubifragio aveva riempito. ma tanti altri Comuni ebbero ferite gravissime.

La devastazione fu enorme: 58 vittime, molte sorprese nel sonno, oltre 100 feriti, intere famiglie distrutte, 34 mila abitanti coinvolti, danni immensi nelle aziende spazzate da acqua, fango e pietre. Tredicimila posti di lavoro persi, nelle industrie tessili, nelle aziende artigiane, nelle attività commerciali, 30 miliardi di lire di danni, una cifra enorme per l'epoca, in un'area così piccola. Il Biellese Orientale rimase isolato, i primi cingolati riuscirono a raggiungere Valle Mosso solo cinque giorni dopo. E il Piemonte contò altre 14 vittime, tra il Verbano, il vercellese e il resto del Biellese.

La Provincia di Biella, l'Unione Montana Biellese Orientale, Comuni, associazioni e imprese si sono uniti per organizzare il programma delle commemorazioni, aperto a metà ottobre, che vivrà il suo momento culminante sabato 10 novembre quando a Valle Mosso, il paese che riportò il maggior numero di vittime (14), sarà in visita il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

I 50 anni dell'alluvione biellese sono già stati ricordati, il 29 ottobre, alla Camera dove il deputato biellese Roberto Pella ha illustrato, la proposta di legge sulle calamità naturali di cui è primo firmatario, avviata da un'idea della Confindustria. Il 14 novembre a Valle Mosso gli "angeli del fango dell'epoca" incontreranno i giovani.
   

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