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Ecco come nacquero la sigla Ikea e i nomi impronunciabili dei mobili

Il fondatore era dislessico, il metodo è usato ancora oggi

Brusali, Oumbarlig, Bjorksnas. I nomi dei mobili Ikea sono incomprensibili a chi non parla lo svedese e, il piu' delle volte, impronunciabili tanto che sui social media fioccano gruppi in tutto il mondo che da anni si interrogano sul perche' di tanta oscurita'. La risposta l'ha fornita la sorella di Ingvar Kamprad, fondatore del gigante svedese, in un'intervista a Quartz rilasciata lo scorso febbraio. 

Ai suoi albori Ikea era un'azienda a gestione familiare, a lei fu affidato l'incarico di attribuire i nomi ai mobili e insieme con il fratello elaborò una strategia utilizzata ancora oggi in tutti gli store del mondo. Poiche' Ingvar era dislessico e aveva difficolta' a ricordare i codici dei prodotti ebbe l'idea di associare ad ogni mobile oggetti familiari a cui fosse in grado di risalire.

Ad esempio tutti gli articoli per il bagno hanno nomi di laghi svedesi, letti e armadi di luoghi in Norvegia; alle librerie sono stati attribuiti nomi di professioni o nomi propri maschili, incluso lo scaffale forse piu' famoso al mondo 'Billy' chiamato cosi' in onore di un impiegato Billy Likjedhal.

Ai prodotti per bambini Ingvar e la sorella decisero di dare nomi di animali, mentre a tessuti e tende nomi da donna tipici della Scandinavia. Piu' complicato la questione di lampade e illuminazione in generale: alcune sono unita' di misura, altre stagioni, mesi giorni e altri ancora termini nautici.

Anche il nome Ikea ha la sua storia perche' e' l'acronimo Ingvar, Kamprad, Elmtaryd e Agunnaryd: Ingvar Kamprad e' il nome del fondatore, Elmtaryd e' il nome della fattoria di famiglia e Agunnaryd e' il villaggio in cui e' cresciuto. Se la spiegazione del metodo non bastasse e per sapere effettivamente cosa ciascun nome significa il campione svedese di Cubo di Rubix, Lars Petrus, ha compilato un utilissimo, ma per ora incompleto, dizionario nomi di Ikea-Inglese.

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