(ANSA) - TORINO, 21 APR - Tentò di uccidere la moglie (da cui
era separato) e la figlia lasciando il gas aperto prima di
uscire di casa. Questa l'accusa che il pm Nicoletta Quaglino
contesta al torinese Carlo L. 47 anni, per il quale oggi ha
chiesto 12 anni di carcere. L'episodio è del 9 novembre 2008, e
si verificò in una villetta del circondario di Torino.
Carlo L. disse che era entrato nella tavernetta al piano
interrato all'insaputa della moglie, di essersi preparato un te'
e di avere dimenticato di spegnere prima di andarsene.
"L'imputato - ha affermato il pm Quaglino - è un tecnico di
laboratorio e lavora in un ospedale. È uno che racconta di avere
aggiustato il suo primo asciugacapelli a otto anni. Anche se
smentisce, è stato sentito dire 'piuttosto che lasciarle la
casa, faccio saltare tutto per aria'". La difesa parla di "reato
impossibile", ma il pm è del parere che la condotta di Carlo
fosse "idonea" a provocare un'esplosione o una morte per
asfissia da metano.
Tentò uccidere moglie, chiesti 12 anni
L'episodio nel 2008, uomo sostiene di aver dimenticato spegnere
