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Incidenti montagna, un'estate nera, oltre 30 i morti

Morti anche due adolescenti trentini

 E' pesantissimo il bilancio degli incidenti di montagna: nell'arco di un mese sono oltre 20 i morti per incidenti in cui sono stati coinvolti scalatori esperti, guide alpine o semplici turisti alle prese con sentieri. Oppure decessi di persone stroncate da un malore mentre erano impegnate in un'escursione o anche a salvare altre persone in difficoltà. Nessuna montagna dell'arco alpino si salva, dai ghiacciai dei 4 mila metri più famosi della Val d'Aosta, primi tra tutti il Monte Bianco e il Rosa, al Friuli Venezia Giulia, al massiccio del Gran Sasso in Abruzzo. Da giugno il bilancio si fa ancora più pesante, arrivando a oltre 30 morti, compresi i due adolescenti trentini caduti in un dirupo del loro paese per andare a scattare delle fotografie e traditi dall'arrivo dell'oscurità.

A Ferragosto un alpinista sessantunenne di Chiaverano (Torino) è morto e due sono rimasti feriti dopo essere caduti in un crepaccio sul ghiacciaio Indren, nel massiccio del Monte Rosa. L'incidente si è verificato a quota 3.400 metri, in fondo al canale sotto il rifugio Gnifetti, nel crepaccio terminale. Per aiutare il piccolo gruppo di alpinisti era intervenuto il Soccorso alpino valdostano, con le guide e due elicotteri: ma per l'uomo deceduto, trasportato ancora in vita all'ospedale di Aosta, non c'è stato nulla da fare.

Sempre nella giornata un vigile del fuoco di 50 anni, intervenuto per un soccorso, e un escursionista sono morti in Friuli nella zona di Moggio Udinese (Udine) entrambi per malori e in occasioni diverse. I due decessi si sono verificati in un'area dove in mattinata il Soccorso alpino locale era intervenuto per soccorrere due alpinisti sloveni, sulla Cima della Sfinge. Poco dopo altri due escursionisti hanno chiesto aiuto dopo essere precipitati in un burrone e uno dei due aveva riportato varie fratture; sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Rigolato e uno dei pompieri ha accusato un malore ed è morto in pochi minuti. Poco lontano, un turista ha notato, lungo la via del Mangart, un uomo disteso a terra e, avvicinatosi, ha scoperto che era morto. Sul corpo non ci sono segni di violenza, anche in questo caso si sarebbe trattato di un malore.

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