Sono sette gli imprenditori che
hanno dichiarato di aver pagato delle tangenti perché sarebbe
stato l'unico modo per lavorare tra Abano e Montegrotto. Le loro
ammissioni, secondo il procuratore di Padova Matteo Stuccilli,
hanno portato a inquadrare sotto una nuova luce il caso di una
presunta 'mazzetta' emerso nel febbraio del 2015 e che aveva
portato all'avvio dell'inchiesta. Stuccilli ha riferito di sette
imprenditori "che hanno parlato e detto di aver dato soldi e che
questa era l'unica condizione per continuare a lavorare ad Abano
e Montegrotto". Nei loro confronti è stato ipotizzato il reato
di induzione indebita a dare o promettere utilità, avendo subito
una sorta di pressione morale. I passaggi di denaro sarebbero
stati anche utilizzati per sbloccare l'iter di procedimenti per
il rilascio di concessioni ed autorizzazioni edilizie. Il
meccanismo delle consulenze, con società gestite di fatto da
Claudio, per alcune centinaia di migliaia di euro sarebbe invece
stato usato nel caso di grandi appalti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA