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Naufragio: Save the Children, 4 minori tra superstiti

A bordo del barcone circa 60 adolescenti

Si sono dichiarati minori quattro dei sopravvissuti del naufragio di sabato notte arrivati ieri sera al porto di Catania. Lo rende noto Save the Children. Si tratta di due minori somali e due bengalesi che hanno dichiarato di avere 17 anni. Save the Children li ha incontrati e assistiti al loro arrivo. Dalle prime testimonianze riportate dai minori, sembrerebbe che tra le circa 800/850 persone a bordo ci fossero circa 60 adolescenti che viaggiavano nei due piani superiori del peschereccio e che sono attualmente tra i dispersi. 

Gli operatori di Save the Children stanno avendo un colloquio approfondito con i quattro ragazzi, al fine di individuare i loro bisogni e di conoscere meglio la loro situazione personale, compresa la presenza di eventuali familiari in Italia o in Europa che vorrebbero raggiungere, al fine di contribuire a trovare la soluzione migliore nel loro interesse. "I minori hanno riportato di non aver visto donne o bambini piccoli, ma non è escluso che fossero stipati nel piano inferiore del peschereccio e che quindi si siano inabissati con esso - ha commentato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia - il terrore che si può leggere negli occhi di questi ragazzi deve essere lo sguardo che ognuno di noi deve immaginare di incrociare ogni momento, di cui il mondo politico deve tenere conto in ogni sua decisione. È lo sguardo che i capi di stato che si incontreranno giovedì nel vertice europeo non possono più ignorare".

L'organizzazione non governativa chiede pertanto ai Capi di Stato dell'Ue un'azione immediata e concreta: un'operazione europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo con risorse adeguate e personale specializzato. Per questo ha lanciato oggi una petizione a cui si può aderire sul suo sito. "Ogni idea di rafforzamento dell'attuale operazione Triton, come si prospetta in queste ore, non sarà sufficiente fintanto che non comprenda un mandato specifico e delle reali e concrete capacità di ricerca e salvataggio in mare" spiega Neri. Save the Children inoltre chiede ai capi di stato che considerino attentamente la possibilità di un meccanismo di collocazione dei richiedenti asilo e profughi nei vari paesi membri. Infine, sottolinea che l'elevata presenza negli sbarchi di minori soli non accompagnati impone al nostro Paese la necessità di contare su un adeguato sistema di accoglienza e chiede al Parlamento italiano l'immediata approvazione della proposta di legge bipartisan redatta da Save the Children per l'accoglienza e la protezione dei minori stranieri non accompagnati depositata il 3 ottobre 2013 e ancora bloccata alla Camera.

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