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'Ndrangheta: mega-confisca a Roma, sigilli anche a bar e villino di pregio

I beni sono riconducibili a due affiliati di rilievo di cosche calabresi

Mega-confisca a Roma. Le quote sociali e l'intero patrimonio aziendale della Macc 4 Srl, con sede nella capitale che si occupa di acquisto, vendita e gestione di bar, ristoranti, pizzerie, rosticcerie, proprietaria del bar Antiche mura; il 30% delle quote del capitale sociale e del patrimonio aziendale, comprensivo dei conti correnti, della Colonna Antonina 2004 Srl titolare, sino al novembre 2009, del noto Bar Chigi; due immobili, tra cui un villino di pregio, a Roma; appezzamenti di terreno agricolo per oltre 12 mila metri quadri; vari rapporti finanziari bancari, postali ed assicurativi: sono i beni confiscati dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria.
    I beni, secondo le indagini del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma, sono riconducibili, direttamente o indirettamente, a due affiliati di rilievo, Francesco Frisina, di 58 anni, ed il nipote Alessandro Mazzullo (31).
    Frisina è figlio di Domenico, già affiliato alla cosca ucciso il 4 luglio 1979, nell'ambito della guerra di 'ndrangheta che sino al 1990, aveva visto coinvolte le cosche Condello e e Gallico che ha mietuto più di 50 vittime. Mazzullo è figlio di Giuseppe , ritenuto uno dei "rampolli" emergenti della Cosca Gallico, al quale è stato attribuito il ruolo di intestatario fittizio dell'associazione criminale a Roma.
    Dalle indagini è emerso come la cosca, proprio grazie a Frisina e Mazzullo ed ai legami da quest'ultimi, instaurati con altri soggetti di elevata caratura criminale a vario titolo collegati alla storica cosca degli Alvaro nelle ramificazioni di Sinopoli e Cosoleto rispettivamente denominate "Carni i cani" e "Testazza o Cudalonga", già da tempo impiantate nel comprensorio romano, avesse delocalizzato il proprio centro di interessi dalla Calabria alla Capitale. I due, dopo il trasferimento a Roma, in breve tempo, erano riusciti a condurre una serie di operazioni finanziarie finalizzate all'acquisizione, diretta o indiretta, di diversi immobili, nonché alla gestione di varie attività commerciali - in primis nel settore della ristorazione - manipolando le regole di libero mercato con l'alterazione dei dettami commerciali e finanziari del contesto socio-economico romano. Inoltre è emerso che, a fronte dell'esigua capacità di reddito, i due hanno investito ingenti capitali.
    Frisina e Mazzullo sono stati anche sottoposti alla sorveglianza speciale di ps per 3 anni e 6 mesi con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza o di dimora.
   

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