A partire dalla legislazione che
istituì le Casse di previdenza private dei liberi professionisti
(disciplinate da due decreti legislativi del 1994 e del 1996,
ndr), ci sono stati "troppi passi indietro. Non è possibile che
il pubblico non riconosca il privato", fra l'imposizione, nel
tempo, di vincoli riguardanti "i controlli, il ruolo dell'Anac
(Autorità anticorruzione), l'accesso ai documenti
amministrativi" e così via.
Parola del presidente emerito della Corte costituzionale, già
ministro per la funzione pubblica nel governo guidato nel
1993-1994 da Carlo Azeglio Ciampi Sabino Cassese, sollecitato,
nel corso del forum dell'Enpaia (Ente di previdenza degli
addetti e degli impiegati in agricoltura), a Roma, a dire la sua
sul tema dell'autonomia degli Enti pensionistici privati.
"Avreste dovuto opporvi di più, siete stati poco vigilanti -
ammonisce, rivolgendosi idealmente ai vertici delle Casse - in
merito all'invasione illegittima di organi di controllo alla
ricerca di spazi di potere", sostenendo, infine, come vi sia
stata una vera e propria "esondazione del potere pubblico" sul
comparto della previdenza privata e privatizzata.
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