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Giocattoli antidoto a pandemia, boom mercato e trend

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 Gli italiani hanno riscoperto il piacere di giocare a casa con i figli e il gioco, bene essenziale, sta assumendo un nuovo ruolo centrale, educativo e culturale. "Il mercato italiano del giocattolo è in netta ripresa e nell'ultimo semestre è cresciuto di oltre il 18% - ha detto Maurizio Cutrino, direttore Assogiocattoli al meeting 'Ansa Incontra' - Anche rispetto al 2019 il dato cresce del 3%. I giocattoli sono essenziali per affrontare un periodo così difficile". Per valorizzare il ruolo dei giochi nasce la campagna "Gioco per Sempre" (www.assogiocattoli.eu/gxs) di Assogiocattoli. Il progetto mira a sensibilizzare le famiglie sull'importanza del gioco come strumento di crescita pedagogica, sociale e culturale e non solo come dono da scambiare ai compleanni e a Natale. "Il manifesto è partecipativo, una vera call to action per la cittadinanza che può partecipare direttamente con noi, - ha sottolineato Jacopo Scandella, Vice Presidente dell'associazione.

Quali sono i giocattoli del momento? In testa le costruzioni, seguite da peluche, giochi in scatola e 'card-game' per i nuovi 'kidult', ovvero i giovani adulti che non smettono di giocare. Seguono le bambole fashion e i giocattoli per la prima infanzia. Si intravedono inoltre nuovi comportamenti. "La pandemia ha incrementato le conoscenze digitali di tutti e lo shopping è divenuto un mix fra online e negozio, ha precisato Andrea Giustini, CEO Prenatal Retail Group che nel 2020 ha ottenuto un incremento del 138% delle vendite online rispetto al 2019, pari a 75 milioni di euro. Ha sottolineato Davide Neri, Marketing Country Lead di Hasbro Italy: "Aumenta l'offerta di videogiochi, svolti in modalità multiplayer con offerte fun, legate a cinema e serie tv. Il mondo digitale influenza i trend, fenomeno 'unboxing' in testa. Nel 2020 sono esplosi i social media e il modello TikTok farà da fulcro anche per i giochi".

Tra le novità l'impegno del settore verso il green e l'avvio di progetti di economia circolare. "I nostri peluches sono fatti di bottiglie riciclate al 100%, - ha spiegato Anna Venturelli, dell'omonimo brand italiano. - Abbiamo la certificazione etica-ambientale del Global Recycled Standard, GRS, e garantiamo l'intera filiera di produzione". "Ci impegniamo a poter produrre packaging e giocattoli con materiali riciclabili, riciclati e con bioplastiche entro il 2030 e, tra il 2018 e il 2019, abbiamo eliminato 15 milioni di fascette di plastica dalle confezioni dei nostri giocattoli", ha precisato Andrea Ziella, direttore marketing Mattel Italy. "Abbiamo inoltre avviato il programma 'back to Mattel' per la restituzione dei giocattoli usati che ci impegniamo a riciclare. Il progetto per ora è attivo in Germania, Francia e UK". Anche i palloncini, da sempre simbolo di festa, sono green. "Sono fatti di caucciù, biodegradabili al 100%, - ha spiegato Genesio Rocca, Vice Presidente di Gemar Ballons, il più grande produttore europeo di palloncini. - I palloncini usati si possono anche riutilizzare per fare altri oggetti. Per questo nasce il progetto 'Don't let go' per evitare di farli volare via perdendoli". Sono sostenibili anche i classici giochi educativi. Ha riferito Enrico Santarelli, Chief Marketing Officier & Commercial Director Italy di Clementoni: "I giocattoli contribuiscono alla crescita di adulti migliori e la sostenibilità rientra nel programma 'Play for future' a difesa dell'ambiente e di supporto alle famiglie". "Nel 2020 siamo stati sommersi da richieste di supporto online per scegliere i tipi di giochi da parte dei genitori, - ha affermato Corrado Colombo, Commercial Vice President South Europe & Amazon Europe di Artsana. - Per il brand Chicco abbiamo perciò incrementato i servizi dedicati alle famiglie, come il nuovo progetto , 'Mamma è' di supporto alle madri alle prese con figli e smart working".

Giocattoli sempre meno inquinanti, la svolta green - Ci sono i palloncini, che sono fatti di caucciù naturale e biodegradabile come quelli made in Italy (e venduti in tutta Europa) del brand leader del settore Gemar Balloons, ma in generale moltissimi giocattoli sono fatti di plastica. Nota dolente che però il comparto industriale del settore sta affrontando con importanti trasformazioni per creare processi, prodotti e progetti sempre più green. Ecco alcuni dei principali I palloncini di Gemar Ballons, inoltre, possono essere anche riutilizzati per fare altri oggetti, se correttamente gettati. Il brand ha infatti avviato il progetto 'Don't let go' per evitare di farli volare via al termine dei festeggiamenti. La società eccelle sul fronte della sostenibilità e le emissioni di CO2 della produzione sono a quota - 29 tonnellate, ogni tonnellata di palloncini prodotti. Sono morbidissimi e irresistibili, invece, i peluches fatti interamente di bottiglie in plastica riciclata prodotti dall'italiana Venturelli che ne garantisce l'intera filiera produttiva anche con la certificazione internazionale GRS. Si impegna invece a produrre, entro il 2030, packaging e giocattoli con materiali riciclabili, riciclati e con bioplastiche il colosso Mattel che, tra il 2018 e il 2019, ha eliminato 15 milioni di fascette di plastica dalle confezioni dei giocattoli. La società ha anche creato il programma 'Back to Mattel' per permettere la restituzione dei giocattoli usati nei negozi con l'impegno dell'azienda a riciclarne le parti per farne nuovi. Il progetto per ora è attivo in Germania, Francia e UK. In nome della sostenibilità e dell'economia circolare si segnala anche il fenomeno dello sharing dei giocattoli che sta prendendo piede nel mondo dell'infanzia: dalla carrozzina ai giochi, si noleggiano sempre più ausili, risparmiando e pensando anche all'ambiente. Anche i giochi di taglio educativo per i più piccini prendono la piega della sostenibilità: i giocattoli ed il programma 'Play for Future' di Clementoni contribuiscono alla crescita dei bambini per farne adulti più responsabili insegnando, anche col gioco, le pratiche di rispetto per l'ambiente. La sostenibilità va infatti letta anche in chiave 'umana' verso le famiglie con bambini. Si susseguono infatti programmi di supporto online per i genitori, come quelli intrapresi da Artsana per il brand Chicco con canali digitali e la possibilità di avere consulenze di specialisti ed esperti, incluso il progetto 'Mamma è' , campagna di sensibilizzazione e supporto alle donne che sono quelle che hanno subito più di tutti l'impatto del lockdown, offrendo loro iniziative concrete di supporto e aiuto. Le novità in chiave 'sostenibilità' ambientale e sociale sono state presentate oggi in occasione di 'Ansa Incontra' dai rappresentati dei brand di Assogiocattoli.

Mercato giocattoli vola, + 18% in sei mesi - In piena pandemia gli italiani hanno riscoperto il piacere di giocare a casa con i figli. A fronte di un calo del mercato dei giocattoli del 7% nel 2020 dovuto alle serrande dei negozi chiusi in tutta la penisola e nei mesi stretti di lockdown, nei primi sei mesi del 2021 è invece cresciuto a doppia cifra con una ripresa del 18% . Anche rispetto al 2019, l'attuale valore del mercato cresce del 3% dimostrando concretamente quanto il gioco e i giocattoli si siano rivelati fondamentali per affrontare un periodo difficile. La fotografia del settore è presentata da Maurizio Cutrino, Direttore Assogiocattoli, al meeting 'Ansa Incontra' . "Un anno che ha mostrato a tutti quanto l'atto del giocare sia fondamentale, essenziale, tanto che i giocattoli sono stati riconosciuti come beni primari rispetto ad altre categorie merceologiche, - ha sottolineato Cutrino che ha presentato anche l'avvio della campagna di sensibilizzazione 'Gioco per sempre', a cura di Assogiocattoli, con l'obiettivo di evidenziare la valenza psicologica e sociale del gioco per grandi e bambini. "Dopo un anno difficoltoso per le imprese anche il made in Italy sta dando ottimi segnali. Vanno dalla nascita di molte startup ad aziende giovani ed emergenti, così come le scelte green delle multinazionali della nostra penisola. C'è grande movimento sul fronte dell'innovazione e della ricerca che va verso la creazione di giocattoli smart e dello studio delle vari fasi di crescita dei bambini per poter mettere a punto prodotti di supporto e di ausilio, anche con progetti di collaborazione con università". Segni positivi arrivano dallo shopping online e ci sono brand che, nel 2020, hanno avuto picchi di vendite inaspettati. Come Prenatal Retail Group, dell'italiana Artsana, che ha avuto un incremento delle vendite online del 138% in più verso il 2019, pari a 75 milioni di euro di fatturato che, sommate alle vendite 'omnicanale' generate dai servizi web to store, raggiungono un totale di 96 milioni di euro, ovvero il 10% del fatturato di tutto il gruppo.

 

In collaborazione con:
Assogiocattoli

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