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Cecchini, risorse per arte ferita sisma

"Per opere mobili" dice a sottosegretario Vacca

(ANSA) - SPOLETO (PERUGIA), 17 OTT - "Al sottosegretario Gianluca Vacca abbiamo chiesto attenzione ai bisogni dei Comuni nei territori colpiti dal sisma e, per quanto riguarda i beni culturali, dal momento che i finanziamenti per i musei e per i beni architettonici ci sono già, chiederemo uno stanziamento economico per le opere mobili che sono ricoverate proprio qui nel deposito di Santo Chiodo": a dirlo è l'assessore regionale alla Cultura, Fernanda Cecchini, che ha accolto insieme al sindaco di Spoleto, Umberto De Augustinis, l'esponente governativo in visita al deposito di Santo Chiodo. Alla visita ha partecipato anche il sottosegretario alle Politiche agricole, Alessandra Pesce, a Spoleto per partecipare al seminario europeo organizzato dalla Direzione generale Agricoltura della Commissione europea. "In Umbria non partiamo da zero - ha detto ancora Cecchini -, e questo deposito che custodisce migliaia di opere d'arte danneggiate dal sisma ne è una prova concreta, ma per ricostruire il nostro grande patrimonio artistico e culturale che così copioso trova qui riparo abbiamo bisogno di finanziamenti e della massima sinergia. Grazie al lavoro portato avanti dalla Sovrintendenza e dalle strutture della Regione siamo stati nelle condizioni di uscire presto dalla fase emergenziale e di cominciare a lavorare al recupero ed anche al restauro di alcune opere d'arte mobili. Se c'è la copertura finanziaria per la ricostruzione di edifici privati e pubblici, opere pubbliche, chiese e scuole, per le strutture produttive, per le opere mobili questo ad oggi non avviene. E il patrimonio culturale nella sua interezza non è solo uno dei nostri connotati identitari, ma anche fattore determinante di crescita". L'assessore ha sottolineato come "i nostri beni hanno un posto sicuro in questa struttura, che non ha eguali in Italia". "Che testimonia - ha proseguito - come siano state usate bene le risorse per la ricostruzione dopo il terremoto del 1997. Con lungimiranza si è pensato anche a realizzare un ricovero da utilizzare in caso di calamità naturali, per i beni culturali mobili, quali campane, dipinti, statue, arredi. Qui è allestito anche un laboratorio di restauro dove sono state risanate già alcune opere. Insomma, una struttura di cui andiamo orgogliosi e lo dobbiamo essere anche come sistema Italia. Ieri è stata approvata dall'Assemblea legislativa la legge regionale sulla ricostruzione, di cui ci siamo voluti dotare insieme alle norme nazionali per realizzare sul territorio una ricostruzione che dia sicurezza ai cittadini e e che sia occasione di sviluppo economico e sociale, portando valore aggiunto a un territorio come quello colpito che è di grande pregio da tutti i punti di vista, a cominciare da quello culturale e ambientale. Abbiamo fatto fin qui passi importanti - ha concluso Cecchini - ma ora è la fase più impegnativa, quella della ricostruzione, che richiede un grande lavoro di squadra e per questo riteniamo importante l'impegno del Ministero dei Beni culturali, oggi confermato dal sottosegretario, per la ricostruzione del nostro patrimonio e dei territori colpiti dal sisma". (ANSA).
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