Terremoto: soprintendente Marche, serve deposito permanente
Basta farci sorprendere da calamità

(ANSA) - ANCONA, 01 FEB - "Ho a cuore la realizzazione di un
deposito permanente, all'interno della regione, dove poter
ricoverare e recuperare le opere d'arte ferite". È il desiderio
espresso all'ANSA dalla soprintendente Belle arti e Paesaggio
delle Marche, Marta Mazza, parlando dell'immenso patrimonio
artistico salvato dalle macerie del sisma 2016 e che da oltre 4
anni trova riparo in 8 depositi sparsi tra le varie province, a
cominciare da un'ala della Mole Vanvitelliana di Ancona.
"Credo che un edificio adatto a ospitare i nostri 'tesori'
sia doveroso in una terra come questa, non possiamo continuare a
farci sorprendere dalle calamità", aggiunge Mazza. Che racconta
le difficoltà incontrate in questi anni nelle procedure per
avviare la ricostruzione, ma al tempo stesso sottolinea "il
grandissimo lavoro svolto subito dopo il terremoto nel mettere
in sicurezza il patrimonio artistico-culturale sia mobile e che
immobile".
La soprintendente si dice fiduciosa nel "nuovo corso dato
alla ricostruzione dal commissario straordinario Giovanni
Legnini". Mazza parla delle varie realtà colpite dal sisma,
ripercorrendo le sue visite ai luoghi all'indomani del suo
arrivo nelle Marche: "Ricordo Camerino come una città fantasma -
racconta -. E ho ancora davanti agli occhi la devastazione della
piccola frazione di Pescara del Tronto, nel comune di Arquata".
Spiega di non essere vincolata a una ricostruzione che segua le
regole del "dove era e come era", anzi "mi piacerebbe molto
immaginare qualcosa di nuovo, ma dovrebbe avere delle
prerogative alte che possano giustificare una scelta simile.
L'innovazione - sottolinea Mazza - dovrebbe passare, comunque,
attraverso il consenso e la condivisione delle comunità
interessate".
Intanto, tra le migliaia di opere ed edifici da ricostruire
ce n'è una che sta particolarmente a cuore alla soprintendente:
"La chiesa della Madonna del Sole di Capodacqua di Arquata".
Infine, la ferma convinzione che la ripresa economica post Covid
del Paese Italia possa passare anche dall'arte e dalla cultura:
"innanzitutto occorre non dimenticare la tutela del patrimonio,
solo se riusciremo a preservare la nostra storia si potrà creare
un indotto economico virtuoso per il nostro Paese". (ANSA).
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