(di Gianluigi Basilietti) (ANSA) - ANCONA, 28 FEB - Primo cantiere di ricostruzione privata "pesante" post terremoto, avviato a Muccia, borgo sul confine dell'Appennino umbro-marchigiano. La palazzina si trova lungo la vecchia statale 77 e "prima del sisma - racconta all'ANSA il proprietario, Nicola Braghetti - ospitava varie attività commerciali, tra cui una palestra che si trovava nel seminterrato, una parafarmacia, una pizzeria, i miei negozi di telefonia e rivendita di stufe e caminetti, oltre che un appartamento e una mansarda". Le scosse l'avevano sconquassata al punto che i tecnici, a seguito dei sopralluoghi, l'avevano catalogata come "lettera E" che nel gergo tecnico dell'Ufficio speciale per la ricostruzione sta a significare con danni gravi. "Forse si poteva tentare anche la via della ristrutturazione senza passare per la demolizione - spiega il proprietario - ma ho preferito rifarla dalle fondamenta e un piano più bassa, al posto della mansarda realizzerò due appartamenti più piccoli al primo piano". E questo in nome di una maggiore sicurezza. Per arrivare alla demolizione e quindi all'avvio del cantiere "non è stato per niente semplice - sottolinea Braghetti -. Gli intoppi burocratici purtroppo hanno rallentato molto l'inizio della ricostruzione". Racconta che la demolizione doveva essere stata eseguita già nel giugno di un anno fa, invece, "le ruspe sono entrate in azione soltanto lo scorso dicembre, ma adesso i lavori stanno procedendo bene". Braghetti svela il segreto per far camminare le pratiche: "E' fondamentale che ci si affidi principalmente a bravi professionisti, ma occorre anche armarsi di tanta pazienza e perseveranza con gli uffici a cui occorre rivolgersi". "Ricostruire dalle macerie del sisma, anche se con tante difficoltà - racconta -, si può". Un concetto ripreso anche dal sindaco del paese, Mario Baroni: "La ricostruzione di questo edificio è un segnale importante per la nostra comunità, - osserva - sta a testimoniare che se i progetti vengono presentati con tutta la documentazione in ordine, la ricostruzione, anche quella 'pesante' è possibile". Baroni si dice felice della rinascita di questa palazzina perché "permetterà a diverse attività di tornare a lavorare e in un piccolo centro come il nostro, avere 4-5 situazioni commerciali che riaprono fa la differenza". Nel frattempo, conclude il sindaco, "continua il lavoro di perimetrazione del centro storico che sarà propedeutico per la sua futura ricostruzione". (ANSA).