Ceriscioli, cambiare dl sisma "vuoto"
Appello presidente Marche, in gioco spesa risorse per lavoro

(ANSA) - ASCOLI PICENO, 27 NOV - "Il decreto terremoto
all'esame del parlamento così com'è è inaccettabile, è vuoto, se
non sarà cambiato sarà un disastro". C'è andato giù duro il
presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli durante una
conferenza stampa ad Ascoli Piceno per fare il rendiconto di
quanto fatto nel Piceno durante il suo mandato. Ceriscioli, che
stamattina ha anche visitato l'Ufficio ufficio speciale per la
ricostruzione (Usr) ad Ascoli, ha invece difeso il lavoro della
Regione in tema terremoto 2016. "Non abbiamo fatto mancare le
nostre proposte a nessuno dei Governi che si sono succeduti in
questi anni, Renzi, Gentiloni, Conte 1 e Conte 2 - ha aggiunto -
Purtroppo le notizie sono molto negative. I fondi previsti sono
tanti, ma per spenderli in favore di un'opera pubblica servono
16 passaggi, se invece è legata al sisma addirittura 22".
Altra criticità è quella dei contratti del personale del
sisma. "Non sono stati rinnovati", ha detto Ceriscioli."Il
Parlamento ha iniziato a discutere l'ennesimo decreto sul sisma
- ha aggiunto - che per noi resta, finché non hanno finito di
votarlo, una grande occasione, perché è l'unico strumento che ci
permette di sbloccare la ricostruzione". "Sulla ricostruzione
pubblica non c'è una riga di miglioramento. - ha lamentato -
Sulla privata c'era il tema dell'autocertificazione, ovvero ci
si prende la responsabilità per la pratica che si presenta,
eliminando diversi passaggi. L'autocertificazione su base
volontaria dei Comuni colpiti dal sisma non viene utilizzata.
Credo e chiedo fino all'ultimo di semplificare le norme. Se non
troviamo il coraggio di semplificare le norme con 40mila
sfollati di fronte a noi, - ha chiesto Ceriscioli - quando lo
troveremo?". Infine un invito ai parlamentari marchigiani.
"Devono cogliere il fatto - ha concluso - che questo strumento
deve diventare qualcosa di diverso da quello che sta per essere
approvato. Se non succederà, sarà un disastro, per i
marchigiani, gli umbri, i laziali, gli abruzzesi".
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