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Sisma, Slow food sostiene area Piceno

A Favalanciata futuro con coltivazione fava e produzione crema

(ANSA) - ACQUASANTA TERME (ASCOLI PICENO), 20 LUG - Slow Food scende ancora una volta in campo nelle zone colpite dal terremoto del 2016. Una delegazione guidata dal fiduciario Nelson Gentili e composta dal presidente nazionale Francesco Sottile, dalla coordinatrice internazionale Carolina Modena e da Silvia De Paulis è stata il 19 luglio a Favalanciata, frazione di Acquasanta Terme vicina ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno dove il terremoto ha sconvolto la comunità. Grazie a un'intensa collaborazione tra gli abitanti del posto, tra i quali un gruppo di giovani agricoltori, la vita qui è ripartita cercando in un umile legume un tempo coltivato in tutta la zona, la risorsa per ripensare un futuro comune. Gli abitanti hanno infatti rimesso a dimora un ecotipo locale di fava ancora presente in quantità minime che, integrato con semi di fava di un'altra varietà commerciale è servito alla ditta Riti per produrre una crema di fave che viene venduta anche su mercati non di prossimità. Una parte del ricavato viene devoluta al recupero del piccolo Comune e all'acquisto di attrezzature agricole da usare in comune. "Slow Food - spiega Gentili - sosterrà i giovani coltivatori di Favalanciata per formare una Comunità del cibo al fine di sviluppare ed incrementare l'attività di coltivazione, migliorando la qualità della crema attualmente prodotta e ottenuta dalle fave coltivate localmente (una crema in vasetto che consente di ampliare il mercato locale riservato prevalentemente alla fava fresca), realizzando un'etichetta narrante e affiancando ai produttori un agronomo in grado di aiutarli a recuperare il seme locale di fava attualmente prodotto in quantità minime, al fine di arrivare nei prossimi anni a realizzare un Presidio". Si supporteranno inoltre i giovani agricoltori per consentire loro di partecipare a Terra Madre 2020 e alla manifestazione Slow Beans, in Toscana, una rete di comunità custodi di legumi che da anni valorizzano la produzione e la conservazione della biodiversità internazionale di centinaia di varietà di legumi.(ANSA).

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