(ANSA) - ANCONA, 16 MAG - "A quasi tre anni dagli eventi sismici del 2016 che hanno cambiato il futuro del 42% del territorio regionale, ci troviamo a dover registrare il permanere di profonde difficoltà. Affrontare con forza, coraggio e decisione questi persistenti disagi costituisce un'esigenza imprescindibile per il futuro di tutta la regione Marche". Così in una nota le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil e quelle territoriali di Ascoli Piceno, Fermo Macerata e Tolentino, che vogliono "tornare ad evidenziare alcune questioni cruciali che attendono risposte immediate per dare oggi una prospettiva di futuro ai territori coinvolti e rendere sostenibile e di qualità la vita quotidiana delle popolazioni colpite". "A quasi tre anni dalla prime scosse - incalzano i sindacati -, la ricostruzione è quasi drammaticamente ferma, con la presentazione all'Ufficio Speciale di circa 5.000 domande, sulle oltre 38 mila attese; e di queste solo il 4% sono state approvate. Sbloccare la ricostruzione è allora l'urgenza prioritaria per pensare il futuro". Cgil, Cisl, Uil sollecitano "un confronto aperto e trasparente tra tutti i soggetti coinvolti (professionisti, organizzazioni di categoria, enti locali e Regione, Usr, Commissario)" per identificare le procedure da snellire e gli strumenti per incentivare la presentazione delle pratiche e contenere al massimo gli 'accolli' a carico dei proprietari". E "la stabilizzazione e l'incremento del personale assunto presso gli enti locali e l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione costituiscono precondizioni imprescindibili dell'accelerazione". "Si può e si deve semplificare - insistono i sindacati -, ma senza pregiudicare la tutela del lavoro e della legalità nei cantieri: per questo chiediamo che venga accantonata la corsa al massimo ribasso che caratterizza lo 'Sblocca-cantieri' e che rischia solo di favorire illegalità e infiltrazioni criminali e sia data immediata applicazione a strumenti di tutela del lavoro imprescindibili come il DURC per congruità e il settimanale di cantiere. Nell'immediato - aggiungono - è necessario che il Governo dia un messaggio certo e definitivo su alcune agevolazioni fiscali: in particolare sulla cosiddetta busta paga pesante continuiamo a chiedere parità di trattamento con altri eventi sismici e quindi dilazione dell'avvio della restituzione e riduzione della quota da restituire. Sempre nell'immediato non sono più rimandabili alcuni interventi di qualificazione della vita nelle Sae", cioè "l'assistenza tecnica per i guasti e rendere pienamente operativa la garanzia che sarebbe anche da estendere per tutta la durata della ricostruzione". Cgil, Cisl e Uil sollecitano il mantenimento di presidi e servizi sul territorio colpito dal sisma. "Alla Regione Marche chiediamo capacità di ascolto e di dialogo - concludono -, più trasparenza e informazione rispetto alle scelte politiche che ricadono sulla vita del territorio e vera partecipazione delle comunità locali all'assunzione di queste scelte. Per questo abbiamo voluto il Patto per lo sviluppo, per costruire una cabina di regia partecipata dai territori e dalle comunità alla gestione della rigenerazione post sisma e delle connesse risorse. Chiediamo che vengano immediatamente attivati i tavoli territoriali previsti dal Patto come luogo di partecipazione e coinvolgimento delle comunità locali".(ANSA).