(ANSA) - ANCONA, 19 FEB - I comitati Terremoto Centro Italia non sono sorpresi dalle parole del sottosegretario Vito Crimi, che ha annunciato che sarà impossibile ricostruire 'come era dove era': "purtroppo sapevamo già da molto che sarebbe stato così - osserva il coordinatore Francesco Pastorella -, quantomeno il 'com'era' lo abbiamo immediatamente escluso, poiché le nostre abitazioni erano state costruite con tecniche inefficaci davanti all'irruenza del sisma che ci ha travolto. Sul 'dov'era' - aggiunge - sarebbe opportuno effettuare le verifiche necessarie per avere la certezza di poter ricostruire nei luoghi maggiormente colpiti. Purtroppo i fondi destinati alle microzonazioni sono stati sufficienti ad una sola verifica per ciascun paese. Bisogna conoscere l'Appennino per comprendere che l'elevata estensione dei territori di ciascun paese (alcuni dei quali hanno 40-50 frazioni), necessita di molteplici microzonazioni". Che secondo Pastorella "potevano essere finanziate da parte dei fondi aggiuntivi stanziati dall'Europa(Pos Fesr- Asse 8 Prevenzione sismica ed idrogeologica) magari al posto di qualche mercatino di Natale in provincia di Pesaro, qualche mostra ad Urbino o qualche fiera nell'est europeo...". La situazione - insiste - "è veramente critica, mancano i servizi primari ed abbiamo perso, soltanto nelle Marche, 7.500 posti di lavoro. C'è bisogno di comprendere le reali esigenze dei terremotati per assegnare le giuste priorità, azioni indispensabili per far ripartire le nostre terre. Bisogna cambiare passo - conclude -, non c'è più tempo né pazienza: Governo e Regione sono avvisati".