Tonnare, opifici per la
lavorazione del pesce, attrezzi delle marinerie ma anche riti,
feste e tradizioni del mare siciliano sono stati raccolti nel
Reimar, il registro delle identità della pesca mediterranea e
dei borghi marinari. E' un portale telematico (www.reimar.it),
presentato stamani a Palermo presso la sede della Regione in via
Magliocco, che "permette di creare sviluppo e turismo e evocare
miti e tradizioni dei pescatori isolani raccogliendo antichi
saperi e mestieri che possono essere tramandati alle nuove
generazioni" dice Luca Sammartino, assessore regionale alla
Pesca Mediterranea. "Grazie all'innovazione tecnologica si
realizza un ponte culturale. Nei racconti epici dei nostri
pescatori troviamo le vie e le borgate che così si propongono
per la fruizione. L'auspicio è valorizzare ogni borgo marinaro
della nostra regione, metterlo in rete e creare un circuito
culturale di tradizioni e saperi" conclude l'assessore.
"Un popolo senza memoria non ha futuro" sottolinea Alberto
Pulizzi, dirigente del dipartimento regionale della Pesca. Il
portale è stato realizzato seguendo le indicazioni della legge
regionale n. 9 del 2019 che si richiama ai principi della
Commissione intergovernativa per la salvaguardia del patrimonio
culturale immateriale dell'Unesco. Il Reimar è diviso in sei
sezioni: borghi marinari, saperi del mare, celebrazioni rituali,
spazi culturali, tonnare e musei. Ne fanno già parte le borgate
marinare di Aci Trezza e di Acireale, Bonagia, Castellammare del
Golfo, Cefalù, Favignana, Isola delle Femmine, Lipari, Marinella
di Selinunte, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Riposto e
Torre Archirafi, San Vito Lo Capo, Santa Flavia, Sciacca e
Sferracavallo. Ma si tratta solo di una prima catalogazione. Il
portale permette l'ingresso di altre realtà marinare. Le istanze
verranno selezionate da una commissione nominata dal
Dipartimento regionale della Pesca Mediterranea e presieduta da
Franco Andaloro.
A raccogliere il materiale proveniente da tutte le otto
province siciliane bagnate dal mare è stata la "iWorld", un ente
del terzo settore. "Si tratta solo di un primo lavoro di
selezione di materiali su scala regionale - afferma Lucio
Tambuzzo, direttore di iWorld - ma stiamo già lavorando al
registro delle realtà immateriali dell'intero Mediterraneo". "Il
Reimar si integra con la banca dati regionale del registro delle
eredità immateriali che comprende anche pratiche, espressione
orali, dialetti, feste, riti e tecniche millenarie che la
Regione raccoglie e custodisce. Le pratiche della cultura
immateriale sono un valore per l'economia e il turismo" dice
Laura Cappuggi, dirigente del Centro regionale per l'inventario
e la catalogazione.
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