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Libri: Mazara del Vallo oltre la rete, racconto per immagini

Libri: Mazara del Vallo oltre la rete, racconto per immagini

"Dove è sogno e realtà ed è difficile stabilirne i confini"

PALERMO, 22 novembre 2022, 09:49

Redazione ANSA

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Libri: Mazara del Vallo oltre la rete, racconto per immagini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Libri: Mazara del Vallo oltre la rete, racconto per immagini - RIPRODUZIONE RISERVATA
Libri: Mazara del Vallo oltre la rete, racconto per immagini - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Ruggero Farkas) "L'uomo e il mare, un rapporto di sudore e incantesimo, di riscatto, con il lavoro prossimo sotto un sole africano o con il viaggio lontano verso spazi oceanici Qui si oscilla tra il desiderio di restare e il bisogno di andare; tra resistenza ed emigrazione, tra stanzialità ed erranza. Per il mazarese c'è sempre di mezzo il mare, con le cui reti, raccoglie bottini di pesca o di bronzi greci. La Mazara che viene raccontata in questo regesto di immagini e parole, è la città del sogno e della realtà, splendente sul mare, tra Fata Morgana, Marrobbio, luce mediterranea e salsedine che corrode le mani dei pescatori". E' questo, come scrive Milena Romeo nella sua prefazione, il filo conduttore del libro "Mazara del Vallo, Oltre la rete" del giornalista Giovanni Franco e di Nicola Cristaldi (ex presidente dell'Ars e ex sindaco di Mazara) , in distribuzione in questi giorni in libreria e on line. (Edizioni Libridine, 85 pagine, 12,50 euro). La copertina è stata disegnata da Franco Donarelli. Il volume contiene anche un'analisi di Gianluca Serra.
    "Sono fatti di pietra, di gesso e di cemento i sogni di questa città, Mazara del Vallo, dal mare e protetta dai millenni della storia. Qui il tempo trasuda dalle mani di chi ha costruito ogni edificio, visibili solo da chi sa osservare il dondolio degli attimi che si incrociano tra gli squarci di un cielo che si ripete, inesorabilmente, tra i gabbiani, mentre infilzano lo scirocco costruttore degli uomini di mare. Qui tutto è sogno e realtà ed è difficile, se non impossibile, stabilirne i confini", scrive Cristaldi. "C'è tutta Mazara dentro l'obiettivo di Franco, con i suoi suggestivi scatti, quasi tutti inediti, realizzati in 15 anni, con la sua luce speciale e il suo vero volto: le viuzze della Casbah, le balaustre con nuove ceramiche, le spiagge ripulite e riqualificate, gli odori del gamberi sui banconi dei mercati, di cous cous che evapora dalle case del centro storico o da antiche trattorie, le splendide facciate delle chiese (le chiese hanno scritto il tracciato della città, dando un senso a ogni vicolo e a ogni piazza), gli amati riti e processioni della festa di San Vito, compatrono della città insieme al Santissimo Salvatore e tutti i Santi che proteggono la fatica e la bellezza della quotidianità", spiega Romeo.
    "La luce a Mazara del Vallo ha un sapore intenso. E per tentare di descriverla mi affido al gusto e all'olfatto, in prima battuta - dice Giovanni Franco - Poi naturalmente alla vista e all'udito. Ma non bastano i cinque sensi per dare un'idea del miscuglio di emozioni e sensazioni che offre, a chi sa intercettarle, la città, alla foce del fiume Màzaro, che dista meno di 200 km dalle coste tunisine del Nord Africa".
    La Mazara della storia, con excursus sull'economia della pesca, è tracciata inoltre nel saggio di Serra esperto in Diritto Europeo che suggerisce una nuova prospettiva di lettura della città: "Un'oscillazione fra due opposte e concorrenti vocazioni: mare e terra. Un movimento pendolare che, fra trasformazioni e immanenze, sembra esso stesso diventare tratto identitario di una città da sempre in bilico fra Mediterraneo ed Europa".
   
   

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