(di Alfredo Pecoraro)
Mettere in ordine i conti della
Regione attraverso una maxi-operazione verità su ben 55 mila
residui tra attivi e passivi che pesano sul bilancio pubblico e
approvare entro quindi giorni la manovra finanziaria 2023 che
potrebbe essere chiusa a breve grazie a un "tesoretto" frutto
dell'incremento del gettito erariale per farla approvare
dall'Ars entro fine anno, rompendo così l'incantesimo degli
esercizi provvisori che dura ormai da tredici anni consecutivi.
Un piano "ambizioso" al quale sta lavorando l'assessore
regionale all'Economia, Marco Falcone, che all'ANSA parla della
tabella di marcia definita per l'approvazione dei documenti
economico-finanziari.
Il dossier più "caldo" è quello del rendiconto 2020. Dopodomani
ci sarà la pre-parifica alla Corte dei Conti: nei giorni scorsi
i magistrati contabili hanno contestato al governo di avere
forzato la spalmatura in dieci anni del disavanzo, per loro
andava fatta in tre anni. "Secondo la Corte non poteva essere
fatta in virtù di un decreto legislativo, serviva una legge -
afferma l'assessore Falcone - E' una vicenda in un punta di
diritto. Noi abbiamo predisposto una serie di relazioni che
dimostrano la bontà dell'operazione e riteniamo che
l'amministrazione abbia operato correttamente. Siamo fiduciosi".
Acquisite le contro-osservazioni, la Corte deciderà sulla
parifica all'inizio di dicembre.
Intanto, all'Economia si lavora agli altri documenti. "Tra
mercoledì e giovedì porteremo in giunta il riaccertamento dei
residui, 22 mila attivi e 30 mila passivi, ed entro l'anno
chiudiamo il rendiconto 2021", anticipa l'assessore. Non solo.
Al tavolo del governo Falcone porterà anche il ddl di variazione
del bilancio che dovrà essere esaminato dall'Ars entro il 30
novembre. Si tratta di una "manovrina" da 70 milioni di euro, 12
milioni destinati ai Comuni come sostegno per fare fronte
all'aumento dei costi energetici. E a fine mese, Falcone
assicura che sarà presentata anche la bozza del bilancio 2023,
il pluriennale 23-25 e il ddl di stabilità. L'assessore dunque
non da' per scontato il ricorso all'esercizio provvisorio. Anzi.
"Dopo tredici anni sarebbe un miracolo immaginare di poter
approvare la manovra entro la fine dell'anno - dice - Sappiamo
che si tratta di un compito arduo, ma questo è l'obiettivo del
governo Schifani". A dare ottimismo è il "tesoretto" prodotto
dalle maggiori entrate per tasse e tributi. Falcone preferisce
non sbilanciarsi in questa fase. "Sono numeri abbastanza buoni,
risultato degli investimenti che sono stati fatti negli ultimi
anni - osserva - Spero ci consentiranno di fare il miracolo e di
approvare la manovra in tempo senza ricorrere al provvisorio".
L'idea è di portare all'Ars il bilancio e un ddl di stabilità
"snello" e accorpare le norme per lo sviluppo in ddl ad hoc. "Il
nostro obiettivo è di sostenere i Comuni, le imprese e le
famiglie - sostiene Falcone - Mettendo in ordine i conti
libereremo in bilancio risorse da investire in misure che
serviranno a incrementare il Pil della nostra Regione e a creare
occupazione".
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