Un marchio per blindare
l'eccellenza del mango di Balestrate e coniugare le potenzialità
agricole con il turismo. È la sfida lanciata da produttori e
professionisti nel corso del convegno "Le vie del mango"
promosso dalla Pro Loco. L'evento, finanziato dall'assessorato
regionale all'Agricoltura, col patrocinio del Comune, ha visto
diversi momenti di confronto per fare il punto sulla situazione
e trovare soluzione ai problemi del settore. L'evento si è
svolto in tre giorni, di cui due dedicati a convegni e focus
group e una terza giornata con degustazioni e intrattenimento. I
vertici della Pro Loco, rappresentati da Salvatore Spica, Anna
D'Asaro e Salvatore Provenzano, hanno messo a disposizione
l'associazione e le risorse umane per accogliere le richieste
dei produttori. "Vogliamo assicurare il massimo supporto anche
politico - ha detto Provenzano - per sostenere la crescita del
settore che può avere importanti ricadute sull'economia locale".
La Pro Loco avvierà sin da subito un lavoro di raccolta dati del
settore e un percorso per creare un marchio. Tra le iniziative
avviate dal gruppo di lavoro ci sarà quindi un primo censimento
del settore. I produttori ad oggi non sono ancora riusciti a
consorziarsi e si registrano difficoltà nella crescita
complessiva della produzione, anche se è ritenuta molto
redditizia. Dal dibattito con i professionisti e produttori,
tra cui le aziende Muzzikato e Il Filo Tropicale che esportano
in tutta Italia, è emerso che oggi nel territorio di Balestrate
e dintorni sono presenti tra 20 e 30 ettari di coltivazioni, ma
i numeri sono incerti e manca una banca dati per monitorare
l'evoluzione e i problemi locali, tra cui quello dei frequenti
furti. "Per avviare una coltivazione servono 30 mila euro a
ettaro, - spiegano i produttori - riuscendo così a piantare
circa 500 piante, ma la complessità delle tecniche rendono non
semplice avviare un'azienda. Ecco perché oggi la domanda del
mango locale supera di gran lunga l'offerta. Il clima locale è
ideale e favorisce la crescita di frutti deliziosi, profumati,
di una qualità superiore nettamente rispetto a quelli che
provengono dall'estero come ad esempio la Spagna, dove esistono
migliaia di ettari di coltivazione. Un grosso problema per il
mercato locale, anche perché dall'estero arrivano anche a 1,5
euro contro i 3-4 euro di prezzo locale".
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