Lotta agli scavi clandestini, ai
furti di beni culturali e contraffazione di opere d'arte e
recuperi di beni trafugati. Questo il bilancio dei militari del
Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo,
nel corso del 2021. L'attività del nucleo TPC ha portato al
sequestro di 11.516 importanti reperti archeologici e 10 reperti
paleontologici illecitamente trafugati. Per quanto concerne i
furti di beni culturali sull'intero territorio siciliano, si
registra un lieve decremento del numero dei reati: 20 nel 2021,
a fronte dei 23 dell'anno precedente. Sono state deferite in
stato di libertà 73 persone per diversi reati (prevalentemente
furto, ricettazione e contraffazione di opere d'arte) e sono
stati sequestrati beni culturali illecitamente sottratti per
oltre un milione e duecentomila euro. I beni recuperati sono
stati riconsegnati a musei, chiese, alla Regione per garantirne
la pubblica fruizione. Tra le operazioni più significative il
recupero, a Favignana (Tp) Località Bue Marino di importanti
reperti archeologici tre anfore fittili Italiche del IV sec. AC.
e un'anfora fittile punica del III sec. A.C.. Nel messinese il
sequestro di 11.062 reperti archeologici, (frammenti fittili,
acromi e a vernice rossa e nera; oscillum; pesi da telaio;
elementi in pasta vitrea, elementi in bronzo di epoca
greco-romana (IV sec. a.C. - III sec. d.C.) a seguito di
indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti
(Me). Ancora il sequestro preventivo del "Teatro Greco" del sito
archeologico di Eraclea Minoa, a seguito di indagini coordinate
dalla Procura di Agrigento. Nell'ennese il sequestro di una
rarissima moneta in bronzo, litra della zecca di lipari, di
epoca greca 425 a.C. oltre a 1000 monete archeologiche e 6
lamine in bronzo, a seguito di indagini coordinate dalla Procura
di Enna. Ad Agrigento il sequestro di strutture abusive
realizzate successivamente all'originaria costruzione "Case
Valenti" all'interno del parco della Valle dei Templi di
Agrigento. Il nucleo Tcp ha restituito all'Arcidiocesi di Siena
preziosissime oreficerie, di eccezionale valore
storico-artistico, all'ordine dei Carmelitani di Trapani,
un'importante bolla papale in pergamena, relativa a una
"Richiesta d'indulgenza" concessa da Papa Benedetto XI alla
Chiesa del Carmine di Messina oggi Santuario della madonna del
Carmelo e al direttore del Parco Archeologico di Himera, Solunto
e Monte Jato (Pa) sono stati restituiti quatto anfore ed un
elemento cilindrico, fittili, acromi di epoca compresa tra il II
sec. a.C. e l'XI sec. d.C.
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